Quella del caffè sospeso è una pratica ormai abbastanza nota. E personalmente trovo sia bellissima, geniale, stimolante e soprattutto sostenibile. Ma i napoletani sono persone che non si perdono d’animo mai e sanno inventarsene una dopo l’altra. Ecco che allora arriva anche il pane sospeso, iniziativa lanciata in Campania dall’associazione di categoria Unipan. Il concetto è lo stesso: prendi il pane e paghi la porzione di chi viene dopo di te.
Ai piedi del Vesuvio non ci si perde d’animo. Se non si riesce a rinunciare al caffè (e alla pizza), figuriamoci al pane. Pensate che i forni della regione Campania nel 2013 hanno ridotto del 30% le proprie vendite. Un dato abbastanza importante che sicuramente è frutto del momento non facile ma anche della voglia di ritrovare il piacere di fare il pane in casa. Ad ogni modo, la flessione c’è stata e un’associazione di categoria seria, come Unipan, è intervenuta a sostegno della categoria dei panificatori.
Ecco che allora è stato lanciata, una settimana fa, l’iniziativa del pane sospeso che eredita il successo dal caffè sospeso ormai diffuso in tutta Italia. Il funzionamento è semplice: i clienti con disponibilità maggiore fanno la spesa per sé e per chi viene dopo e ha problemi anche solo a spendere i soldi del pane. Al momento hanno aderito venti forni napoletani. A Messina e Lecce cominciano a registrarsi iniziative simili.
Speriamo presto intervenga il resto d’Italia. Queste sono buone idee da sostenere.