Tra i tanti gruppi rock che ho ascoltato e che ancora ascolto ce n’è uno in particolare che mi è sempre piaciuto e non solo per le sonorità importanti che trasmette, ma perché è uno dei pochi gruppi italiani a fare metal; anche se per la loro musica è più adatto dire Horror Music (come l’ha sempre definita il loro vocalist)
Molti di voi avranno capito che sto parlando dei Death SS.
Sono tanti i loro album e le canzoni che adoro, ma ce n’è uno in particolare che è da 13 anni nella mia vita e mi ha sempre portato fortuna ed è l’album del 2000. L’Album è stato chiamato “PANIC” in omaggio al dio Pan, nume dell’amore, dello humor e della confusione, ma anche in omaggio al "Teatro Panico" A. Jodorowsky.
PANIC è sicuramente il più importante disco metal realizzato da una band italiana, e sicuramente è anche il mio disco assolutamente preferito, non desgnando i precedenti. Concepito nell’arco di un intero anno, il disco è stato registrato nei Rogers Studios di Mantova sotto la guida del famoso produttore anglo/americano Neil Kernon, noto per aver prodotto, tra gli altri, i Queensryche, David Bowie, Rush, Yes, Judas Priest e Nervemore. “PANIC” è il disco definitivo della band fiorentina, dove le sonorità degli inizi (che in molti hanno cercato invano di imitare) si fondono con soluzioni sempre più estreme e originali, dando vita a quella che potrebbe essere definita “Horror Music del 2000”, anche se il loro stile si è molto evoluto rispetto al passato "Horror Music”. Con la parola PANIC i Death SS vogliono esprimere il duplice carattere del dio dei boschi che scatena sia il riso che il terrore, ma anche l'uso greco del termine “Pan” cioè “il tutto” con evidenti collegamenti al simbolo esoterico delle teorie Crowleyane sul caos, argomento già trattato dai Death SS nel loro precedente album “Do What Thou Wilt”. Con 'PANIC' i Death SS danno libero sfogo al proprio spirito creativo avvicinandosi in maniera sempre più evidente alle teorie surrealiste, alla "Shock Art", al Teatro Magico Musicale e Gran Guignolesco, che sono da sempre la quintessenza della band. Di certo 'PANIC' non è un album che tradisce le aspettative dei fan, questo album riesce a creare un'atmosfera gotica (che da sempre distingue i Death SS dagli altri gruppi underground) rendono questo album assolutamente straordinario.
Un considerazione personale: Perfetto è una parola che difficilmente può essere usata per definire un album, solitamente saltano fuori smagliature che, anche se sottili, contribuiscono a deturpare la linearità dell'intero lavoro. In questo caso, però, vorrei utilizzarla per far da base ad un album splendido di una band che, dopo venti anni, si trova ancora racchiusa in quella reggia dorata che spetta alle cult band, a quei gruppi nei confronti dei quali la stima della gente non va mai considerata in proporzione al successo. 'PANIC' è semplicemente un album perfetto e i Death SS, ancora una volta, sono stati in grado di stupire. A chi continua a sostenere che è impossibile evolversi, modernizzarsi senza snaturare lo spirito di fondo, consigliamo caldamente di andarsi a ascoltare questo album, di assaporare ogni sua traccia.
Il malefico Steve Sylvester è riuscito a coniugare l'aspetto più inquietante che da sempre è marchio di fabbrica della sua band con soluzioni sonore d'avanguardia. E' così che la graffiante voce del "vampiro" si troverà più volte a duettare con campionatori e samplers, sempre sapientemente utilizzati ma mai abusati. Parliamo dell'album partendo dalla intro 'Paraphernalia', nella quale un recitato di Alejandro Jodorowsky emerge nel mezzo di un collage di citazioni tratte da LaVey e Crowley, sino ad arrivare alla grandiosa 'Let The Sabbath Begin', irresistibile anthem giocato su un potentissimo riff e su un coro studiato appositamente per le esibizioni live. I nuovi Death SS sono però anche quelli della cyber song 'Hi Tech Jesus', spirito glam in un vestito computerizzato, di 'Lady Of Babylon', una 'Scarlet Woman' amplificata all'ennesima potenza. La mia canzone preferita di questo album e' sicuramente 'Tallow Doll', lampante esempio di come si possa mantenere inalterata la carica maligna che ha contraddistinto in tutti questi anni la musica dei Death SS riproponendola però in una veste futuristica. E che dire di 'Rabies Is A Killer’? Cover degli Agony Bag semplicemente devastante dopo essere passata tra le mani del vampirico singer?
Death SS : Formazione di Panic