Panico…

Da Frncbrun @frncbrun

Le fondamenta avevano ceduto, la prima volta che mi trovai di fronte una situazione diversa dalle altre, una situazione in cui non potevo decidere di agire o meno, non sapevo, forse dovevo buttarmi e basta. Guarda la stella la giù, mi illumina, la seguo correndo… E orrendo, bambini per terra morti, padri accasciati sulle mogli distrutte dal dolore. Trema la terra, scappo da questo piano. Ramo di un sanguinario sogno, io cado nell’oscuro bisogno di lottare. Non posso, sono debole. Scappo.
Piano piano, il tempo rallenta, vedo un uscita, quella stessa che mi porta fuori da qui, ed è quella stessa che mi indicherà la sorte. Forse rinnego lo sdegno, forse sono morto dentro. Ho paura.
Vivo immerso, un oceano di lacrime, un movimento fragile, io sto volando. Guardo tutto dall’alto, ed è tutto così brutto, è tutto così tetro. E’ tutta la realtà questa?
E vivo deviando il sorriso sfacciato, cado ancora. Perché? Risento il dolore, devo affrontarlo? Io lo sfioro…
Cambio il mio destino, cambio il filo. Non posso, non mi è concesso. Non sono bravo con queste cose, come si fa ad ingannare la realtà? Scappo.
Ho visto gli incontinenti ridermi in faccia mentre bruciavano. Erano felici. Esprimevano gioia di dolore.
Ho visto l’acqua portare tutto via e ho sentito le gocce sfocarmi la vista, ho paura di non tornare più indietro. Tu continua…
Lamenti vengono da dietro, mi tirano, mi trascinano ed io lotto. Scappo.
Movimenti immersi nell’acqua. Sai cosa c’è oltre tutto questo? Sono caduto e respiro ancora, qualcuno mi vuole ancora vivo, mi vuole ancora far soffrire.
Basta, stendo il panno con cui mi asciugherò ancora una volta, sono sporco, mi devo lavare.