Come ha spiegato Annamaria Petrozza, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, “con questa soluzione riusciamo a sfruttare il meglio delle due tecnologie esistenti per le celle fotovoltaiche, quelle basate sul silicio e quelle organiche”.
Una possibilità offerta appunto dalla perovskite ibrida, una struttura cristallina molto semplice da produrre che viene già usata nel mondo dell’ottica ma che potrebbe davvero rivoluzionare il settore del fotovoltaico. “Stiamo lavorando su due fronti – ha spiegato la scienziata– da un lato per capire a fondo i segreti di questo materiale e dall’altro lo sviluppo tecnologico per avere celle sempre più efficienti”.
Tra i tanti vantaggi offerti dalla perovskite, quello di poter essere stampata sulle celle attraverso un processo molto facile e a bassa temperatura, creando così linee di produzione a costi molto più bassi. “Al momento – ha precisato Petrozza – li realizziamo semplicemente depositando a temperatura ambiente la perovskite in soluzione liquida su pannelli tradizionali al silicio. Ma il prossimo passo sarà quello di creare pannelli interamente con perovskite ibrida”.
[foto da infopannellisolari.com]