Pantelleria, un paesaggio lunare al profumo di Zibibbo

Creato il 23 settembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

Pantelleria, un’affascinante isola del Mediterraneo. Aspra e selvaggia con giardini arabi che si alternano a vigneti e fiori di capperi e  meta ideale per una vacanza settembrina.

Sull’isola di Pantelleria, costantemente baciata dallo scirocco, il nero della terra, che denota la sua origine vulcanica, contrasta con i colori vividi delle bouganville, delle ginestre e il verde dei vigneti. La costa di Pantelleria nasconde  bellissime calette, che si aprono ad anfiteatro su un mare azzurro e cristallino: la stupenda Cala Levante e il suo roccioso Arco dell’Elefante; Cala Tramontana; Cala Cinque Denti; Punta Spadillo, un promontorio roccioso che nasconde due gioielli unici: la piscina naturale delle Ondine e il magnifico Specchio di Venere, un laghetto di acque termali e sulfuree. Questa vulcanicità la si può anche ammirare dalle emissioni di vapore che escono dalle spaccature del terreno o dalle pareti delle grotte costiere, oppure raggiungendo a piedi la cima della Montagna Grande, un antico cratere vulcanico  puntellato da coni vulcanici e crepacci da dove fuoriescono vapori bollenti, soffioni e sorgenti d’acque termali.

Pantelleria è famosa anche per le sue colture, retaggio della dominazione araba. Su terrazze  ricavate da muretti in pietra, si coltiva il cotone, l’ulivo e l’uva, dalla quale si produce un vino passito molto rinomato: lo Zibibbo. L’influenza araba  la si nota anche dai dammusi , costruzioni in pietra lavica con il tetto a cupola, molti dei quali sono stati trasformati in caratteristici e affascinanti resort.

La sua gastronomia dell’isola regala i  ravioli amari, ripieni di ricotta e foglie di menta, il pesto di Pantelleria, fatto col pomodoro crudo, olio d’oliva, aglio, basilico e peperoncino; il Couscous di pesce accompagnato da verdure e legumi; la Cuccurummà con le buonissime zucchine locali e i famosi capperi, condimento ideale per le insalate con la delicatissima Tumma, un formaggio fresco locale e il profumatissimo origano. Delle vere lecornie sono i dolci pasquali di tradizione araba, come il Cannateddro e la Mustazzola, una sfoglia ripiena di un impasto di semola, miele o vino cotto, cannella, scorza d’arancia candita e spezie. In ultimo il pesce, che cucinato alla griglia è una vera bontà.


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