Eh già, per fortuna che c’è la Rete che rivela tutto. Infatti, si è scoperto che Paolo Bernini, l’autore di questa affermazione, vegano e karateta, crede anche che il popolo sia manovrato dai fili di un potere alto: «Ci sono tre capitoli: religione, Undici settembre e massoneria», ha spiegato. Nel novembre scorso, in un intervento in Parlamento, ha invece dubitato della morte di Osama Bin Laden il quale, ha detto sorridendo con sarcasmo e scetticismo, «dovrebbe essere morto due anni fa». A settembre invece, intervenendo sempre nell’Aula della Camera, ha sostenuto -passando per Pearl Harbor, Northwoods, il Tonchino, la guerra del Golfo e l’attentato di Allende, le bombe atomiche e le armi chimiche, la guerra fredda, i petrodollari, le fonti kurde-, che l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 fu un altro complotto, precisamente un “inside job”.
Il “cittadino” con il pallino del complotto (come viene definito sui media) è tornato alle cronache poco prima di Natale autodefinendosi «ateo e sbattezzato» e lanciandosi contro il presepe in Parlamento e la spesa pubblica per i cappellani militari attraverso un collegamento ben studiato: «Il simbolo che sta sopra Montecitorio, la croce di Cristo, rappresenta la morte di una persona. Questa morte chi l’ha causata? I militari dell’Impero romano! Secondo voi, se a quel tempo ci fossero stati i cappellani militari, da che parte sarebbero stati?».
Certo, lo stipendio dei cappellani militari è alto poiché vengono inquadrati come ufficiali e percepiscono il trattamento economico corrispondente al grado che rivestono. Un sacerdote normale percepisce uno stipendio tra gli 850 e i 1.200 euro al mese (lavora 365 giorni all’anno, disponibile 24 ore su 24 e solitamente non va in pensione), un vescovo ne prende 1.300 e un Papa (ed ex Capo di stato Vaticano) emerito ha diritto a 2.500€ (l’ex Capo di stato Italiano, Carlo Azeglio Ciampi percepisce 30 mila euro al mese).
Se ne deve discutere, certamente, ma chi lo fa dovrebbe come minimo essere credibile. Teorizzare complotti e sostenere istanze anticlericali in Parlamento, purtroppo, va in direzione opposta. E i discorsi di Bernini in Parlamento hanno un costo: Marco Bardazzi, digital editor de “La Stampa”, si è infatti chiesto: «Quanto costa agli italiani il tempo consumato alla Camera dal #M5S per raccontare questi polpettoni di stupidaggini?». Si è calcolato, ad esempio, che un discorso ateo-complottista di Bernini della durata di 6 minuti e 43 secondi costa indicativamente agli italiani circa 98mila euro. Dati da verificare, ovviamente, ma che certamente fanno pensare. E’ un complotto anche questo?
La redazione