Paolo De Benedetti merc.4 genn ore 17. Invito

Creato il 02 gennaio 2012 da Gianpaolotorres

Intellettuale fra cristianesimo e giudaismo, biblista di fama e studioso di ebraismo e cristianesimo, Paolo De Benedetti è nato ad Asti nel 1927 e si è laureato in Filosofia all’Università di Torino nel 1949 con una tesi sul Paradiso di Dante.

Mi sembra consono presentarvi due suoi argomenti:

La teologia degli animali

  « Io credo… che l’animale, compagno di tante solitudini, di tante tristezze, in misura varia secondo la sua coscienza – affermo e ripeto coscienza - ci accompagnerà anche nell’altra vita, e non ci si chieda di spiegare il perché »

  (Paolo De Benedetti, Teologia degli animali)

Paolo De Benedetti ha concentrato alcuni suoi studi teologici sulla teologia degli animali, ossia sulla possibilità, in un’ottica cristiana, che gli animali e tutti gli esseri viventi possano rientrare nel piano di salvezza divino realizzato per l’uomo. La sensibile sofferenza patita dagli animali, la loro “intrinseca fragilità”, fanno intuire al teologo la possibilità di un loro escatologico riscatto finale: “… lo sguardo dell’animale che patisce, – al pari di quello del bambino che soffre, dell’uomo che muore, del perseguitato inerme – ‘mostra’, in maniera inequivocabile, da che parte inclina – non so se si possa davvero dire così – lo sguardo di Dio” (Gabriella Caramore, premessa a Teologia degli animali, pp.7-8).

Il filo d’erba   Ispirandosi a una novella pirandelliana, Canta l’Epistola, De Benedetti ricollega la figura del protagonista, Tommasino, a quella de L’idiota dostoieskiano che associa l’affetto che egli nutre per un filo d’erba all’idea cristica di “prossimo”, poiché tutto ciò che esiste è creatura, Il gemito della creazione nelle doglie del parto descritto da Paolo nella Lettera ai Romani (8,19-22), è anche nella pretesa umana di una restituzione di tutta la vita, della vita non solo nostra ma di tutto ciò che l’aveva.

(fonte Wikipedia)


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