La polemica monta in rete dove nella pagina dedicata a Villaggio si alternano commenti di ogni genere e tipo, volgari sì ma anche di vero sdegno.
Paolo Villaggio è razzista? Paolo Villaggio crede ai luoghi comuni? Come mai la frase non è stata moderata in trasmissione? Perchè sono rimasti tutti zitti? Insomma Villaggio non stava mica recitando, non era nelle vesti di Fantozzi ma in quelle ufficiali di un invitato ad uno dei talk show più seguiti delle mattinate Rai.
Non ci sono giustificazioni plausibili, l’affermazione di Villaggio pesa come un macigno, probabilmente bisognerebbe ricordare al comico che la zoofilia è un aspetto sessuale tipico della perversione esistente nell’essere umano, considerando in termine umano nella sua vera accezione e non in quella fantozziana.
La zoofilia non ha regione ne è regionale ma esiste in ogni angolo del pianeta, chissà poi se la prossima estate Fantozzi andrà in ferie in Sardegna.
![Paolo Villaggio taccia i sardi di zoofilia ed in Sardegna parte il boicottaggio](http://m2.paperblog.com/i/80/807334/paolo-villaggio-taccia-i-sardi-di-zoofilia-ed-L-xLQrH6.jpeg)
foto FB Sardegna unita ed indipendente
Intanto sempre da FB si apprende che è stato organizzato un boicottaggio allo spettacolo di addio al teatro, e sì il comico va in pensione, previsto come riporta il sito della Regione Sardegna, per Sabato 20 febbraio l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari alle ore 21.00 dove Paolo Villaggio, che proporrà quattro rappresentazioni: “Il fumo uccide” ispirato a “Il tabacco fa male di Checov”; “Una vita all’asta” da “Il canto del cigno” di Checov; “L’ultima fidanzata” ispirato a “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello. La regia dello spettacolo è firmata da Andrea Buscemi, sarà boicottato o per lo meno questo è l’invito che circola in rete in queste ore.
Intanto anche il mondo politico è scandalizzato.
Immediata e durissima la reazione del governatore Ugo Cappellacci: «Il servizio pubblico, pagato dai cittadini, non può essere ridotto a veicolo di stupidità, volgarità e ignoranza. Non preoccupano tanto gli sproloqui e le lacune culturali di chi evidentemente ha esaurito il proprio repertorio, quanto il fatto che questi possano trovare spazio in una trasmissione della televisione di Stato. Se il livello culturale offerto da certe trasmissioni scende così in basso, lo Stato farebbe bene a considerarle tra le voci soggette a tagli e riduzioni per risanare le finanze pubbliche».
Persino FLI pare «Affermazioni di questo tipo sono abominevoli», gli ha fatto eco al governatore della Sardegna, il coordinatore regionale dell’associazione Arcipelago nazionale, aderente a Fli, Simone Spiga. Frasi simili «dimostrano la volgarità di questa pseudo-televisione pubblica, ormai decaduta nel più becero qualunquismo. Fatto grave è il silenzio dell’intera redazione della trasmissione, del presentatore Oliviero Beha e degli ospiti in studio, tra cui Alessandra Mussolini che ha accompagnato questa delirante affermazione con un vergognoso sorrisino. Chiediamo le immediate dimissioni dei vertici della Rai e le scuse nei confronti del popolo sardo. Ci aspettiamo una presa di posizione netta da parte dell’assessore regionale al Turismo per denunciare tali inaccettabili e deliranti affermazioni».