Qualcuno mette voce in giro che la Chiesa sia un’istituzione arcaica e ingessata ferma a 2000 anni fa…
Sorriso a 32 denti bianchi come l’abito talare. Celà! Il nome come il “poverello d’Assisi” che parlava agli uccelli e al lupo. Celà! Le scarpe non firmate. Celà! Il biglietto della mètro. Celà! Il posto riservato al tavolo coi cardinali. Non celà! L’umiltà, la vicinanza con le pecorelle e il basso profilo. Celà! Anche l’appoggio dei 4,999/5 dei media. Celà!
Finalmente la Chiesa è cambiata!!! Dopo la brutta esperienza del Pastore Tedesco Papa Ratzinger, il Pontefice meno popolare degli ultimi 2 secoli, arriva lui Jorge Mario Bergoglio e già l’aria di freschezza e cambiamento ci entra nelle narici e arriva dritta al cuore. Ah, che bello!!! Basta così poco per farci sentire rinvigoriti e pronti per le difficoltà dei prossimi anni. Qualche parola di conforto, un’attenzione particolare per i nostri bisogni, qualche esempio di vicinanza…e tutto diventa così primaverile! La chiesa in un batter di ciglia si spoglia dei lustrini, dell’oro, dello Ior, dei corvi, dei pedofili, dell’omofobia, degli obiettori di coscienza e della scomparsa di Emanuela Orlandi. Un po’ come se si fosse candidato Renzi nel Pd alle scorse elezioni, ci basta poco a noi italiani per dimenticare tutto, per ricrederci, per riconsiderare le nostre posizioni. Una bella faccia, un volto nuovo e il cambiamento è gia bello fatto e finito!
Si vocifera in giro che la Chiesa sia un’istituzione rigida, arcaica, ferma a 2.013 anni fa. Invece devo ammettere che il giorno della fumata bianca mi è sembrato di capire che, ancora una volta, quei 115 cardinali nella Cappella Sistina siano stati più che mai al passo coi tempi. Un’analisi attenta della contingenza attuale e voilà chiare le issue che in questo momento “vendono” di più: bisogno di cambiamento, bisogno di una figura di riferimento, sobrietà in momento di crisi, avvicinamento con la base, parvenza di apertura in una società i cui valori sono in continua evoluzione, comunicazione diretta, una langue de bois ben ponderata ed ecco che in due giorni sembra che la chiesa si sia “rottamata” (per usare un termine tanto caro al compagno D’Alema).
Che ci interessa sapere se effettivamente la Chiesa ha la voglia di cambiare, a noi basta convincerci che sia così. Tanto tra un anno ci saremo dimenticati di questi giorni affervescenti come un’aspirina e saremo pronti alla prossima propaganda. Intanto mi viene da pensare se dietro al Conclave non ci sia lo zampino di quel personaggio tanto bravo a fare analisi di marketing spacciandole per politica.
Il successo per ora mi pare simile.