La recente intervista del Papa al “Corriere della Sera” rivela molte cose interessanti, come ad esempio la grande incompetenza della maggioranza di vaticanisti, da Marco Politi in giù, che per un anno hanno descritto il Pontefice come superdivo contro gli ostacoli della Curia romana, un Pontefice solo e isolato, che strizza l’occhio al marxismo e lentamente scardina la posizione sulla bioetica della Chiesa.
Nulla di tutto questo: «Il Papa non è solo nel suo lavoro perché è accompagnato e consigliato da tanti. E sarebbe un uomo solo se decidesse senza sentire o facendo finta di sentire», innanzitutto. E poi: «Dipingere il Papa come una sorta di superman, una specie di star, mi pare offensivo. Il Papa è un uomo che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti. Una persona normale». I vaticanisti amano fare gossip sulle diatribe tra cardinali, Francesco spiazza tutti: «Mi sarei preoccupato se nel Concistoro non vi fosse stata una discussione intensa, non sarebbe servito a nulla. I cardinali sapevano che potevano dire quello che volevano, e hanno presentato molti punti di vista distinti, che arricchiscono. I confronti fraterni e aperti fanno crescere il pensiero teologico e pastorale. Di questo non ho timore, anzi lo cerco».
Molto interessante quanto parla dei “valori non negoziabili” spiegando: «Non ho mai compreso l’espressione valori non negoziabili. I valori sono valori e basta, non posso dire che tra le dita di una mano ve ne sia una meno utile di un’altra», che equivale a dire che i valori sono tutti non negoziabili, mostrandosi ben più radicale di Benedetto XVI. Dopo aver nettamente rifiutato il matrimonio omosessuale, Francesco ha anche spiegato che sulle unioni civili «bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà», anche perché la quasi totalità delle controversie si risolverebbe con aggiustamenti del codice civile.
Il Pontefice non ha nemmeno voluto cedere sulla questione pedofilia, usata a man bassa da laicisti e anticlericali che ora fingono di essere amici di Francesco: «La Chiesa su questa strada ha fatto tanto. Forse più di tutti. Le statistiche sul fenomeno della violenza dei bambini sono impressionanti, ma mostrano anche con chiarezza che la grande maggioranza degli abusi avviene in ambiente familiare e di vicinato. La Chiesa cattolica è forse l’unica istituzione pubblica ad essersi mossa con trasparenza e responsabilità. Nessun altro ha fatto di più. Eppure la Chiesa è la sola ad essere attaccata».
La redazione