Pur rimanendo ancora maggioranza, la percentuale dei cattolici è diminuita dal 92 per cento del 1970 al 65 del 2010. In aumento invece i protestanti che in questi quarant’anni sono passati dal cinque al 22 per cento e coloro che non si identificano in nessuna religione: nel 1970 erano solo l’un per cento della popolazione totale del Brasile mentre ora otto brasiliani su 100 si definiscono “inaffiliati”. In crescita anche chi professa altre religioni: dal due per cento del 1970 al cinque di tre anni fa.
In questi ultimi quattro decenni la popolazione brasiliana è più che raddoppiata (da 95 a 190 milioni) e – grazie a questo boom demografico – in valori assoluti è aumentato il numero dei cattolici che sono passati da 87 a 123 milioni. Bisogna sottolineare che negli ultimi dieci anni i cattolici – nonostante la crescita della popolazione – sono diminuiti anche in valori assoluti: se nel 2010 erano 125 milioni (il 75 per cento totale degli abitanti) nel 2013 si sono fermati a 123 milioni.
Dal 1970 è aumentato considerevolmente il numero dei protestanti (da cinque a 42 milioni) con un incremento soprattutto negli ultimi dieci anni: nel 2010 erano 26 milioni (15 per cento della popolazione totale).Infine, è anche in crescita il numero di brasiliani senza affiliazione religiosa come agnostici e atei. Nel 1970, meno di un milione di brasiliani non aveva alcuna appartenenza religiosa. Nel 2000, questa cifra era salita a 12 milioni (sette per cento): nell’ultimo decennio, i non affiliati hanno continuato ad aumentare superando i 15 milioni (otto per cento) nell’ultima rilevazione del 2010.
Dal sondaggio del Pew Research Center emerge che i cattolici brasiliani sono principalmente anziani che vivono nelle aree rurali, mentre i protestanti sono più giovani e vivono in aree urbane. Allo stesso modo anche gli atei ed agnostici brasiliani sono mediamente più giovani rispetto alla popolazione nel suo insieme e vivono principalmente negli agglomerati urbani.
Di questa situazione non particolarmente rosea per la Chiesa cattolica ne ha preso atto anche Radio Vaticana.
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