Il Papa riconduce questi eventi alla mancanza di educazione, o meglio a quell’educazione che sembra aver disertato le famiglie. E’ un male assoluto: “la corruzione, il vizio, le pratiche turpi sono intollerabili, inaccettabili”. Il Papa insieme ai suoi collaboratori con cui lotta contro questo “demone” hanno valutato che il livello di pedofilia dentro la Chiesa è del 2%, un dato gravissimo, per il Pontefice, che rileva che il 2% dei pedofili sono preti, cardinali o vescovi, “e ancor più vergognoso è che tutti coloro che sanno ma tacciono, lasciando che i bambini vengano segnato a vita, e che i carnefici restino impuniti”.
Il Papa sottolinea che quello della pedofilia, assieme alla mafia sono “due principalissime questioni”. “La nostra denuncia della mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante”. Poi si rivolge a quelle donne “legate alla mafia da vincoli di parentela” con i mafiosi e che “frequentano assiduamente le chiese dei loro paesi”, a cui chiede se davvero pensino che Dio perdoni le orribili malefatte dei loro congiunti. Ma non si ferma qui, il Papa sembra conoscere bene la realtà, sempre concretamente attivo nel suo impegno e costantemente vicino la folla sa bene che oltre ai mafiosi che fanno la comunione e partecipano ai sacramenti, ci sono “alcuni sacerdoti” che “tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso”. E ciò è vergognoso nascondere un reato è come commetterlo, tacere è omertà, l’omertà serve solo per far vincere il “più forte” quello che si impone con la forza e genera paura e terrore, e chi sa deve parlare, i preti devono dare conforto e sostegno per questa lotta.
Altro argomento toccato è il pentimento nell’ultimo momento dell’esistenza, dice “noi non giudichiamo ma il Signore sa e giudica. La sua misericordia è infinita ma non cadrà mai in trappola. Se il pentimento non è autentico la misericordia non può esercitare il suo ruolo di redenzione”.
Il Papa non lascia alcun argomento indiscusso, e sulla fine riflette sul celibato per i sacerdoti: “Fu stabilito nel X secolo, cioè 900 anni dopo la morte di nostro Signore. La Chiesa cattolica orientale ha facoltà fin d’ora che i suoi presbiteri si sposino. Il problema certamente esiste ma non è di grande entità. Ci vuole tempo ma le soluzioni ci sono e le troverò”.
Un Papa Francesco determinato che non vuole lanciare solo meteore, ma vuole concretamente impegnarsi, trovare le soluzioni ed analizzare i problemi che realmente esistono senza nascondersi dietro una papalina o un libro sacro.