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Papà la mamma cucina le parolacce ovvero gli spaghetti alla Puttanesca secondo Max Mariola (più o meno)

Da Saramartina21

Papà la mamma cucina le parolacce ovvero gli spaghetti alla Puttanesca secondo Max Mariola (più o meno)
La mamma cucina le parolacce stasera. E va beh. Ogni tanto un pò di trash ci vuole. Fa bene alle coronarie, depura il fegato e dà una bella limata alle terga. Una parolaccia piantata al posto giusto in un discorso. Magari per dare un pò di colore o per rafforzare un concetto.
Papà la mamma cucina le parolacce ovvero gli spaghetti alla Puttanesca secondo Max Mariola (più o meno)
Alzi la meno e contemporaneamente scagli la prima pietra chi non ne fa uso. Che sia al massimo uno "stupidino" perchè ognuno ha il proprio grado di sproloquio nel Dna. Però questa ricetta non ha niente a che vedere con le parolacce. Certo il nome è di quelli che rimangono della memoria. Conoscevo una signora della Roma bene che adorava questa pasta. Ogni volta che veniva al ristorante da mio fratello se la faceva preparare. Ma non aveva il coraggio di pronunciarne il nome per cui era immancabilmente: "Roberto, cortesemente, il primo piatto che tu sai". Una specie di codice per non sporcarsi la bocca con parole poco consone. Perchè puttanesca? Perchè, tra le tante storie che si narrano, una ha il sopravvento su tutte. Pare fosse un piatto di pasta preparato dal proprietario di una casa di prostitute. Un piatto corroborante, forte ,che potesse servire agli avventori per riprendersi...ehm..dalle fatiche inenarrabili alle quali si davano con gran lena. Un'altra leggenda narra invece che la pasta richiami con i suoi colori accesi e forti l'intimo appeso da tali donnine sempre in siffatta casa per attirare i clienti. Il verde dei capperi, il viola quasi nero delle olive, il rosso dei pomodori. Quale che sia l'origine del suo nome alquanto bizzarro, penso che l'estate sia il momento migliore per gustare questa pasta, approfittando della presenza dei pomodori che sanno di sole. La ricetta è grosso modo quella di Max Mariola del Gambero Rosso. Ha alcuni piccoli accorgimenti che a me sono piaciuti molto. E che a mio avviso rendono questo piatto degno di nota
Papà la mamma cucina le parolacce ovvero gli spaghetti alla Puttanesca secondo Max Mariola (più o meno)
SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA 400 gr spaghetti 300 gr pomodorini freschi 2 spicchi di aglio 30 gr capperi sotto sale 100 gr olive nere (io taggiasche) basilico 3 filetti di alici 1 peperoncino (facoltativo) olio extravergine d'oliva sale e pepe zucchero In una padella mettete due cucchiai di olio extravergine d'oliva, fatelo scaldare e unitevi i filetti di alici. Abbassate la fiamma e fateli sciogliere dolcemente. Prendete un'altra padella e fate soffriggere gli spicchi di aglio ed eventualmente il peperoncino.Toglieteli e aggiungete i pomodorini tagliati a metà. Fateli saltare a fiamma alta in maniera tale che possano caramellare. Aggiungete i capperi (che avrete provveduto a dissalare sotto l'acqua corrente), il basilico e le olive snocciolate. Unite lo zucchero (due cucchiaini) Portate a cottura (eventualmente aggiungendo poca acqua),aggiungendo quasi al termine l'olio dove avrete disciolto le alici. Assaggiate il vostro sugo per regolarlo di sale, perchè la salsa è molto saporita di suo. Scolate gli spaghetti molto al dente. Poneteli della padella con un pò di acqua della pasta e portateli al termine della cottura. In questo modo avrete uno spaghetto legato perfettamente con il sugo!
Papà la mamma cucina le parolacce ovvero gli spaghetti alla Puttanesca secondo Max Mariola (più o meno)


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