Ogni tanto bisogna ricordarsi che si mangia anche in tempo di crisi anche se la Coldiretti ha annunciato che c’è stata una forte diminuzione di carne sopratutto nei tagli pregiati a discapito dei pezzi più poveri (bollito? biancocostato, ali e colli?).
Ma io vado sui dolcetti, semplici come i Papatilli , abruzzesi ed anche molisani, seppur originiari della zona di Teramo.
La stranezza è nella composizione che prevede miele e pepe che sembrano gusti antitetici.
Si chiamano anche Biscottini di cruschello ma ormai , il residuo della macinazione del grano è introvabile e pertanto si utilizza la farina bianca. Si dice che l’uso del miele era collegato ad una facilità di reperimento e al minor costo dello zucchero (il contrario di oggi) e che l’aggiunta del pepe era sinonimo di festa, in quanto molto costoso.
Gli ingredienti sono: 1 kg di miele, 100gr. di mandorle. scorza di limone, pepe bianco e la farina per impastare.
In 45 minuti il tutto è pronto e mi rivolgo a chi sa cucinare per dirvi come si fa (http://www.buonissimo.org/ricette).
Bollire il miele, mescolarlo con le mandorle tostate, scorza limone grattugiata, pepe e la farina, quanto basta per un denso impasto.
Il tutto va versato in una teglia ben oleata e si aspetta che raffreddi. Si fanno poi dei piccoli rettangoli o anche rombi e si mettono a cuocere ad una temperatura piuttosto bassa/moderata. Si servono freddi e si bevono con vino da dessert. Si conservano per qualche tempo.
Quasi quasi son buono pure io a farli!
Ma questi li mangio anche al bar, però niente pepe e quindi il nome varia, li chiamano tozzetti, io li trovo squisiti anche con un goccio di caffè…