Parabole in versi

Creato il 05 ottobre 2013 da Albix

Il figliuol prodigo

Disse ancora: – “ Un uomo avea due figli;

Il più giovane disse al genitore:

Padre, lascia che il patrimonio io pigli

 

Per la parte che mi spetta!’ L’Amore,

se non la legge, impose al buon üomo

di accontentarlo. Così, il successore,

dopo non molti giorni, tomo, tomo

se ne partì in un paese lontano.

Là, quel giovane, dissoluto e indomo,

prese a sperperare in ogni vano

capriccio le sue sostanze. Or quando

le ebbe spese tutte, piano, piano,

venne a trovarsi nel bisogno. Fu andando

a pascolare porci che si rese

conto, che quegli animali, mangiando

liberamente le carrube stese

per terra, stavano meglio di lui.

Allora rientrò in sé e disse: ‘Il mese

 

Che viene dato a chi lavora sui

Campi di mio padre avanza le spese

Di mantenimento, mentre io, qui,

 

muoio di fame. Ora mi alzerò

e andrò da mio padre a dirgli: Ho peccato

contro il Cielo e contro di te. Perciò

 

sono indegno d’essere nominato

 tuo figlio. Trattami come un garzone!’

S’incamminò così determinato

 

Verso ‘l padre, che ne intuì l’intenzione

Vedendolo da lontano e, commosso,

gli corse incontro con grande emozione,

 

abbracciandolo e baciandolo. Scosso,

non di meno, gli disse: Contro il Cielo

ho peccato e contro te. Con addosso

 

tanta vergogna e pentimento te lo

dico!’ Ma il padre disse ai servi: – “ Presto,

portate qui il meglio e rivestitelo,

mettetegli l’anello al dito e, lesto,

tu”- disse ad un altro servo- “va, porta

qui i suoi calzari! Nessuno sia mesto

in questa giornata e non sia corta

la festa, né sia parca. Il vitello

grasso arrostite e non manchi ogni sorta

di cibo e di bevanda.!” Il fratello

del prodigo, rientrando dal lavoro,

udì questi canti e cori a stornello;

chiamo subito i servi e chiese loro

cosa significasse tutto ciò;

un servo gli rispose: -“ Il ristoro

 

a base di vitello grasso io so

che l’ha voluto ‘l padre per il figlio,

rientrato sano e salvo!” S’indignò

il maggiore con il padre e con cipiglio

tale che non volle entrare. Allora

il padre uscì a pregarlo. Ma con piglio

deciso egli rispose al padre: – “Ora,

io ti servo da tanti anni, senza

mai trasgredire un tuo comando e ancora

non ho avuto da te soldi e licenza

per far festa coi miei amici. Adesso

che questo tuo figlio con impudenza

ha sperperato i soldi come un fesso,

tu fai uccidere il vitello grasso!”

Gli rispose il padre: – “Tu non hai smesso

Mai d’ esser con me, e quanto ho all’ammasso

E anche tuo. Ma era d’uopo fare

Festa e rallegrarsi, perché era lasso

Questo fratello prima di tornare,

ed era morto prima che la vita

tornasse nel suo cuore a palpitare!”


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