Parabole in versi

Creato il 23 giugno 2014 da Albix
Io sono il pane vivo

chi ne mangia, in eterno

vivrà. Il Padre Superno

mi ha mandato. Non schivo

      chi m’accoglie e di carne

mia si ciba. Dal Cielo

son disceso e vi svelo

che a non necessitarne

   sarà chi crede in me.

E la Risurrezione

Per volontà di Dio Iavèh

Io porto per dazione!

   Colui che di me mangia

E beve, dentro me vivrà,

come io vivo per Abbà,

mio Padre, ed ei sì cangia,

     non come quel che gl’antichi

padri un dì nel deserto

ebbero per nutrimento,

finchè non si glorifìchi”.

All’udir queste parole

La gente si partì a metà:

chi lo vedea come il sole,

profeta di gran verità;

2. chi, cieco per ignoranza

o mala fede, la legge

di Mosè e le avite regge

abusava ad oltranza

 e non vedeanla Luce,

e Chi,  prima di Abramo,

già era. Anzi all’amo,

per recargli fine truce,

 i Giudei chieser aiuto;

perché le mani addosso

mettergli avrian voluto,

come un toro verso il rosso!

 E avean le pietre pronte,

ma dato che non ancora

era giuntala Suaora

ascose a lor la fronte!

 


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