Ma i paradisi fiscali di domani potrebbero essere totalmente invisibili al fisco, grazie ad una nuova tecnologia come il Bitcoin e il Litecoin, valute online utilizzabili per fare acquisti di ogni genere, dai computer alle droghe illegali.
Il problema più grosso creato da queste monete digitali è per le casse statali. Infatti non esiste nessun meccanismo che possa garantire la tracciabilità delle transazioni.
Il fisco degli Stati Uniti, per esempio, sta concentrando i propri sforzi per far luce sui conti correnti detenuti dai cittadini americani in altri paesi. Ma secondo alcuni esperti, l'aumento crescente del Bitcoin, che non richiede alcun conto corrente bancario, potrebbe costringere gli Stati Uniti a cambiare strategia.
Per gli esattori fiscali il Bitcoin è un vero problema poiché offre tutti i vantaggi tradizionali dei paradisi fiscali ma il suo funzionamento non dipende dall'esistenza di intermediari finanziari come le banche. Il possesso e il trasferimento della moneta è totalmente anonimo.
Il Bitcoin è stato sviluppato nel 2009 da un programmatore o, più probabilmente, da un gruppo di programmatori che lavorano sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Ad oggi, la maggior parte dell'economia parallela digitale, viene trattata con questa valuta che ha visto il suo valore crescere dai 13 dollari iniziali ai 230 dollari attuali.
Il Bitcoin viene creato attraverso un complesso processo algoritmico che gestisce gli acquisti e le vendite, attraverso un servizio ufficiale di scambio, in modo tale che la quantità totale di moneta elettronica circolante rimanga costante. A questo punto, il denaro può essere usato come moneta tradizionale per tutte le transazioni online.
Ad oggi il mercato della moneta digitale è ancora piccolo, è stimato in circa 2 miliardi di dollari, ma ha un potenziale di sviluppo enorme e qualcuno ha già cominciato ad investire nei negozi online che vendono Bitcoin.