Paradiso e inferno

Creato il 05 maggio 2012 da Libereditor

Nel mese di marzo, in un piccolo villaggio sulla costa dell’Islanda, il bianco non ha mai la meglio. Qui, per quanto la neve faccia sparire ogni cosa e il freddo penetri nel più profondo del cuore, non diventa mai tutto bianco. Cielo e mare gelano insieme e le cinture rocciose dei monti si profilano nere come carbone sull’universo immacolato.
Il ragazzo e Bárður si allontanano dal villaggio che è il loro centro del mondo e camminano fianco a fianco nella neve. “Camminano veloci, gambe giovani, fuoco che brucia, ma sono anche in gara contro il buio, com’è giusto, forse, perché la vita umana è sempre una gara contro il buio dell’universo, contro il tradimento, la crudeltà, la viltà, una gara che spesso sembra disperata, ma che ugualmente affrontiamo finché è viva la speranza”.
A volte attraversano coste pietrose, avanzano poco per volta su sentieri angusti a picco sulle scogliere e temono l’Insormontabile con la sua fune fissata alla roccia e il  suo pendio a strapiombo. Il mare è scuro che pare inghiottire ogni cosa, il salto e la montagna fanno paura e la vetta è nascosta dalle nuvole.
Dice Bárður che quella notte usciranno di sicuro per mare…

Le voci collettive del passato vengono a raccontarci storie di persone ormai lontane e dimenticate. In Islanda, cento anni fa, i pescatori si preparavano a tornare al mare in cerca di merluzzo, la loro principale fonte di sostentamento e di reddito. Le loro vite sono difficili, tormentate. Sono poveri, il clima è ostile, il mare è pericoloso, ma, malgrado tutto, continuano a sognare e a sperare.
I momenti che si vivono in Paradiso e Inferno sono carichi di allusioni, di segni, di presentimenti. Il tempo che vi regna è sacro, non ha limiti. A tratti, tutto sembra minacciato dal panico, dal terrore, dalla desolazione, dal vuoto: forze tremende gravano sulla superficie del racconto e stanno per lacerarla.
Paradiso e Inferno è un romanzo meraviglioso e commovente, ricco di riflessioni filosofiche sulla vita e sulla violenza della natura. Stefánsson impressiona con le sue descrizioni visive e poetiche.

Twitter:@marcoliber


Jón Kalman Stefánsson

Paradiso e inferno
(traduzione di Silvia Cosimini)
Iperborea
2012


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