parafenalia

Creato il 02 maggio 2014 da Museimazzucchelli

Proseguono le interviste agli espositori di Vintage a Villa Mazzucchelli, oggi vi presentiamo Parafenalia Vintage!

Che cosa significa vintage per lei?
Vintage significa, qualità nel tempo! Basta fare un confronto fra la manifattura di oggi e quella di ieri; sia nella lavorazione, che nella scelta del materiale, gli accessori vintage sono imbattibili. Anche la qualità dell’artigianato secondo me è cambiata. In passato anche le cose non firmate erano di altissimo livello, oggi invece non si trovano più certe lavorazioni.

Quando è nata la sua passione per il vintage?
La mia passione per il vintage è nata ancora quando abitavo in Brasile, verso la metà degli anni ’90. Infatti, all’epoca lavoravo come costumista e allestivo set pubblicitari. Le ambientazioni che preferivo creare erano quelle d’epoca, così, proprio dalla necessità di trovare pezzi per questi allestimenti, ho iniziato la mia ricerca. Inoltre, in quegli stessi anni, ho incontrato il mio fidanzato che aveva un atelier d’arte e il padre collezionista d’antiquariato. Nello specifico lui si occupava della pittura del dopoguerra come quella di Francesco Clemente, alla quale non fu difficile appassionarsi. Fu proprio lui a farmi avvicinare alla pittura e al design di quel periodo. Cominciammo poi a gironzolare per mercati e mercatini e insieme cresceva sempre più la passione per tutto quello che era antico e bello. Ricordiamo poi, che già nel Brasile degli anni ’80 esisteva il concetto di Vintage. In portoghese il termine “BROCHO” significa riuso, riciclo. In quegli anni girava moltissima merce inglese della metà del 1900.
Arrivata poi in Italia nel 1999 non potevo sperare in un paese migliore dove sviluppare la mia passione. L’Italia è il paese della creatività e della moda.

Come avviene la ricerca dei materiali?
Non saprei, come dire “ad istinto, ad occhio”. Infatti, mi catturano subito il disegno o la forma dell’oggetto, poi ne guardo attentamente la qualità e i dettagli, come ad esempio la chiusura di una borsetta o le astine di un occhiale.

Nel suo archivio c’è un pezzo al quale è particolarmente legata?
Non in particolare, cerco di non affezionarmi troppo ai miei pezzi perché tanto dopo vengono venduti! E poi mi piace condividere gli oggetti con gli altri, io sono una commerciante, non una collezionista.

 Quale periodo della storia della moda preferisce?
Come dicevo prima, adoro il periodo del dopoguerra. In generale amo tutto il Novecento, ma credo veramente che gli anni ‘40 e ‘50 siano speciali. Abbiamo innovazioni in tutti i campi: dalla moda, alla pittura, al cinema e al design. La definirei un’epoca visionaria.

Tra i suoi clienti c’è qualcuno che l’ha colpita in modo particolare? Come mai?
No, ogni cliente è speciale! Non hai idea di come e cosa abbia imparato da loro. C’è stato un periodo nel quale trattavo modernariato. I clienti mi hanno spiegato così tante cose sulla ceramica, il design e quant’altro che fatico a ricordarle tutte. Il rapporto con il cliente è un dare e ricevere, ne sono convinta.

Quale ritiene sia il valore aggiunto della manifestazione Vintage a Villa Mazzucchelli, rispetto ad altre manifestazioni del settore?
Prima di tutto la presenza del Museo della Moda. Questo è sicuramente un fattore che incide moltissimo e che differenzia totalmente la qualità della manifestazione a Villa Mazzucchelli rispetto ad altre. E poi la location: siamo negli spazi del piano nobile di una stupenda villa settecentesca.

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