Parametri bis, ultima tappa il Consiglio di Stato

Creato il 20 febbraio 2013 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Il decreto Parametri-bis, che contiene i nuovi parametri di ingegneri e architetti per l’esecuzione di servizi di ingegneria e architettura, verrà modificato e accoglierà quindi i rilievi del Consiglio dei Lavori Pubblici e dell’Autorità di Vigilanza  avanzati sullo schema studiato dalla Giustizia e dalle Infrastrutture. Una volta che le Infrastrutture avranno individuato le correzioni da fare, il provvedimento modificato andrà al Consiglio di Stato per il parere decisivo.

Come sappiamo, il decreto, in seguito all’abrogazione delle tariffe minime, deve dare indicazioni alle stazioni appaltanti per la determinazione dei compensi da porre alla base delle gare di progettazione.

Cosa contestano il Consiglio e l’Autorità?
La critica più importante mossa dal CSLLPP e dall’Autorità di Vigilanza consiste nel fatto che utilizzando i parametri nuovi individuati dal decreto si arriva a stabilire importi più alti rispetto alle vecchie percelle presenti sul Dm del 4 aprile 2001. In questo modo si vìola la normativa e il Dl Liberalizzazioni 1/2012.

CSLLPP e Autorità di Vigilanza contestano inoltre che i nuovi parametri non sono stati stabiliti in base a indagini di mercato, ma sono basati su confronti con le tariffe che sono state abolite, dunque su teorie che non hanno un riscontro realistico. Il Consiglio e l’Autorità chiedo che siano le PA a correggere al ribasso eventuali aumenti rispetto al passato dei compensi.

Ma saranno le PA in grado di affrontare un simile compito?

I vecchi minimi non sono scomparsi del tutto
Come ricorda anche il Sole 24 Ore di sabato 16 febbraio, i vecchi minimi esistono ancora: il Dl 83/2012 ne prevede l’applicabilità per la determinazione dei compensi e per individuare le prestazioni professionali.
Nonostante esista quindi ancora una sorta di bussola, il PAT ha chiesto che venga immediatamente approvato il decreto Parametri-bis poiché le richieste del Consiglio e dell’Autorità sono assolutamente “opinabili”, mentre il decreto è “indifferibile”.

La bozza, di ritorno dal Consiglio di Stato, troverà un nuovo Governo ad attenderla?


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