Diciamo la verità: Paranormal Activity 2 ha provato a seguire i passi del primo episodio in tutto ciò che ha fatto.
E l’avevamo capito fin dal virale.
La domanda a cui cercare risposta è se ci è riuscito o meno.
Il film di Tod Williams è costruito esattamente come quello di Oren Peli.
Videocamera a mano sommata a registrazioni di videocamere di sorveglianza.
Montaggio di spezzoni vari a creare una storia, nessun tipo di sottofondo musicale.
Il risultato è leggermente diverso.
Questa volta seguiamo la storia di Daniel e Kristie (che è la sorella di Katie del primo film), di loro figlia Ali e del piccolo Hunter.
A riempire il gruppo si aggiungono una domestica sudamericana, un cane e la stessa Katie con il suo Micah
Trama ridotta all’osso.
La famiglia torna a casa e trova tutto sottosopra. Pensando a dei vandali vengono installate telecamere di sicurezza, ma gli avvenimenti inspiegabili proseguono e viene fuori un casino…
La cosa migliore di Paranormal Activity 2 è che (a sopresa, perchè nessuno ce l’aveva detto) si tratta di un prequel del film precedente, e non di un sequel.
E se devo essere sincero la parte interessante finisce qui.
Per quattro quinti il film è identico al precedente.
Silenzi, immagini fisse in cui non capita nulla, poi ogni tanto una porta che sbatte o una pentola che cade.
Se però nel primo PA la cosa funzionava perchè era una bella novità, ora si tratta solo di una copia di se stesso, senza contare che le sequenze sorprendenti fanno anche meno paura.
La forza di PA era la tensione alta pur se in realtà non vedevamo niente per l’intero film.
In PA2 invece qualche cosa iniziamo a vederla (corpi che si muovono) ma la tensione è decisamente più scarsa.
Certo è innegabile che la presenza del cane e del bambino danno una bella mano alla costruzione dell’inquietudine, ma nell’insieme il film funziona meno: c’è un po’ meno di tutto rispetto al primo.
Poi capita che le cose cambino a un quarto d’ora dalla fine.
La storia si articola meglio e gli eventi sono ben presenti, vediamo insomma molto più di quello che non ci mostrava il primo.
Cambia quindi il registro che era la forza della serie, ma cambiando il registro ci si sposta su raffronti con pellicole di altro spessore e il paragone è ugualmente insostenibile.
PA2 perde la battaglia sia col padre sia con il mondo del thriller in generale.
Così torno a bomba e ribadisco che la cosa migliore del film è la trama. Il fatto che si racconti non il seguito degli avvenimenti narrati in Paranormal Activity, ma quello che succede nelle settimane precedenti, come si arriva a quanto già conosciamo… e abbiamo anche qualche indizio dei motivi scatenanti.
E qui è evidente che una serie di piccoli indizi vengono sparpagliati per preparare la strada a Paranormal Activity 3, che non ho dubbi inizierà a raccontarci cosa davvero facevano Katie e Kristie da ragazzine probabilmente seguendo le vicende della giovane Ali.