Norman ha una particolare facoltà: vede la gente morta e ci parla anche. Non è un caso che l'unica con cui si confida è la nonna, color verde fosforescente, testimonianza del suo trapasso avvenuto.
Eppure lei è sempre lì, piazzata sul divano.
Unico altro suo amico è il corpulento Neil, forse perchè nerd ed emarginato ( perchè grasso ) come lui.
A Norman proprio per questa sua capacità sarà affidata una missione di estrema importanza: dovrà ricacciare da dove sono venuti alcuni zombies capricciosi , ritornati a causa di una maledizione secolare ad opera di una strega.
Ma non è proprio come sembra.
Mi piace parecchio l'animazione in stop motion che ho riscoperto di recente col franchise Wallace e Gromit e adoro la plastilina perchè mi riporta parecchio indietro negli anni .
ParaNorman è proprio così: sa di buono, come quelle cose che si facevano una volta.
E' una intelligente parabola sulla solitudine e sulla diversità, su quanto possa essere intrigante essere diversi ( magari non da soli!) che sceglie un registro ironico/ cadaverico da sala mortuaria per raccontare una storia ad alto potenziale horror ma che di orrore e paura non sa che farsene perchè è fatto tutto di plastilina . E la plastilina è fatta per giocare non per provare terrore.
E c'è anche un felice ribaltamento di ruoli: sono gli umani a far paura , non gli zombies.
ParaNorman è un film per grandi e piccini: finemente citazionista per i grandi, divertente per la sua istroneria buffonesca per i più piccoli ( non troppo però..).
E che dire della colonna sonora che sembra un Carpenter a 24 carati?
A differenza di altri film d'animazione in cui il citazionismo costituisce lo scheletro portante della narrazione, qui siamo a un livello di finezza maggiore. Le citazioni servono per decorare la storia, non per sostenerla, spesso sono flash durante il film che è impossibile non notare ma servono solo per piazzare la battuta al momento giusto.
ParaNorman è più di un'alternativa all'animazione Pixar e Disney: è qualcosa di nettamente differente dal punto di vista estetico a testimonianza che a volte il ritorno al passato si può trasformare anche in un qualcosa proiettato verso il futuro.
Mi preme sottolineare una sequenza tra le tante da ricordare: quella in cui Norman va a scuola.
La strada vuota e solitaria si trasforma in un'affollatissima via grazie ai fantasmi a cui lui rispettosamente porge il suo saluto.
Ottima visione familiare a patto che i bimbi non siano troppo piccoli.
Giusto per non farli impaurire alla vista dei pupazzetti morti.
( VOTO : 7 + / 10 )