Parchi e libri: rimedio contro il degrado

Creato il 07 ottobre 2014 da Temperamente

Le aree verdi in città sono tanto desiderate quanto spesso abbandonate all’incuria e al degrado.

Stessa sorte tocca, talvolta, ai libri. L’anno scorso a Bari, di fronte alla Feltrinelli in via Melo, vennero gettati i libri appartenuti a un uomo deceduto. Il cassonetto della carta si trasformò in poco tempo in una libreria a cielo aperto. Tanto che l’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio si fece promotore di una interessante iniziativa a tutela dei libri, convinto che anche se usati, letti e riletti, siano sempre portatori di storie e contribuiscano al benessere sociale.

L’amministrazione comunale pensò bene, allora, di individuare il Centro Futura (all’interno di Parco 2 Giugno) come polo di raccolta di libri da distribuire a famiglie o associazioni per promuovere la lettura. A seguire, si attivò per creare biblioteche all’aperto.

In questo modo, da una parte si favoriscono nuove occasioni di aggregazione e socializzazione e dall’altro si consente a chi vuole disfarsi di libri di donarli, senza privarli della loro vita e del fascino che ancora possiedono.

La prima biblioteca all’aperto del capoluogo pugliese è stata inaugurata a giugno 2013 presso l’Arena Giardino, grazie alla mobilitazione della circoscrizione Japigia-Torre a Mare, in collaborazione con l’AMIU e con il contributo fattivo di altre associazioni (“Donne in corriera… visite alle cantine dei libri” e “Cittadini e territorio”).

Il ricordo di questa notizia mi è tornato in mente, leggendone un’altra. Questa volta siamo a Roma, Testaccio. Qui, pochi giorni fa, bambini e genitori sono intervenuti per fronteggiare una spiacevole situazione di degrado, impugnando armi di carta: libri.

Così hanno inaugurato una piccola biblioteca nell’area giochi del rione. Per ora si tratta in realtà solo di un armadietto in legno verde, ma è il segnale di una volontà ferma e decisa: farsi “sentinelle del decoro e della cultura”. È infatti possibile fermarsi a leggere all’aperto o prendere in prestito libri da portare a casa o scambiarli.

Il comitato di genitori e nonni, già attivi nell’area giochi di Piazza Santa Maria Liberatrice, si muove su due binari: educare i piccoli alla lettura – i benefici sono noti: sviluppo della fantasia e delle capacità relazionali – e incoraggiare il senso di comunità – contro l’individualismo della società contemporanea!

Oltre a fornire l’area lettura di sedie e tappetini, dolcetti e pizzette, i genitori si occuperanno della pulizia straordinaria del posto.

Insomma, quest’alleanza parchi-libri sembra il rimedio giusto per combattere degrado ambientale e culturale. Piuttosto che abbandonarci all’incuria, curiamoci dell’abbandono!

E poi chissà che non nasca anche in Italia – magari in piccolo –  un parco (non solo) divertimenti tematico come quello dedicato al Piccolo Principe, inaugurato lo scorso 1 luglio a Mulhouse, in Francia, al confine con la Germania.

Susanna Maria de Candia


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