Parco dell’Appennino Lucano: viaggio in una Basilicata mistica e selvaggia

Creato il 08 settembre 2014 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Eccoci qui, in Italia.

Eh sì, perché l’Italia mai e poi mai smette di stupire. L’Italia del Sud, quella che per molti non è nemmeno da considerare meta di vacanza, l’Italia povera, quell’Italia che è il tallone d’Achille del turismo nazionale.

L’Italia che però mantiene ancora usi e tradizioni antichissime, conserva luoghi vergini agli occhi del turista, sconvolgendo radicalmente le sensazioni, i profumi, i sapori ed i colori dell’immaginario di un viaggiatore.

Una vacanza in Basilicata all’insegna della natura, della tranquillità e perché no, anche di qualche sport. Inverno o estate che sia, sciatori o escursionisti, senza mai farsi mancare nulla. Dal piatto più succulento accompagnato dagli onnipresenti peperoni cruschi di Senise, senza dimenticare il canestrato di Moliterno ed i fagioli di Sarconi; al museo più intrigante e inaspettatamente moderno come il Parco dei Colori di Satriano, fino mistico ed isolato Sacro Monte di Viaggiano, a quota 1725 metri.

Storia e tradizione si intersecano con paesaggi mozzafiato e soprattutto persone d’altri tempi. Persone non ancora abituate ai grandi numeri del turismo, ma persone che con il cuore e la passione gridano che il Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrense, non solo esiste, ma è un vero e proprio spettacolo di natura e biodiversità.

70.000 ettari di verde ed innumerevoli sentieri ed itinerari per scoprire un territorio ancora gelosamente nascosto agli occhi del turismo di massa. Si passa dalle orchidee dai colori più accesi – più di dodici specie autoctone all’interno del parco (foto) – ai faggi di Moliterno, per poi perdersi nel tentativo di avvistare falchi, aquile e grifoni. Il tutto sotto lo sguardo attento del lupo appenninico che sta ripopolando a poco a poco il parco e al quale è stato dedicato anche un museo.

Un itinerario da vivere anche un po’ alla cieca, lasciandosi rapire dalle strade che portano al lago Pertusillo, per poi perdersi nella ricerca del Sacro Monte di Viggiano, dove cavalli apparentemente liberi, ancora riescono a togliere il respiro.

Certo ancora c’è un po’ da lavorare, non si può ancora dire che questo mini paradiso sia pronto per accogliere migliaia e migliaia di turisti al giorno, ma questo non è un difetto per chi come noi non è solo un turista, ma una persona che va alla ricerca del luogo, alla ricerca della natura, della tranquillità.

E se posso permettermi, la Basilicata ha una qualità, una peculiarità che non si può comprare, non si può apprendere da un giorno all’altro ma si coltiva nel tempo. Una dote che si legge negli occhi delle persone di questi posti un po’ nascosti, un po’ difficili da raggiungere… ma una volta arrivati, gli occhi di queste persone e soprattutto il loro cuore schiuso, vi accoglieranno a braccia aperte e in quel momento capirete che avete scelto il posto giusto per passare una vacanza diversa dall’ordinario.

Foto di Mario Fracasso (Direzione Italia)


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