“Queste sale, sono il sale della vita di Roma” - Nicola Piovani – compositore.
Esistono luoghi che vanno al di là del tempo e dello spazio in cui sono stati costruiti. Luoghi dove avviene e si respira l’arte. Luoghi accesi dalla creatività umana.
L’avventura dell’Auditorium è una della cose più curiose, romane e italiane. Mussolini lo aveva promesso ma, non c’era ancora, e i romani si erano rassegnati a quella “cosa” necessaria, ma che non ci sarebbe mai stata. Poi a sorpresa, tre enormi “coccinelloni” progettati da Renzo Piano sono spuntati nei cieli romani. L’eleganza del legno, la semplicità e la funzionalità dei contenitori erano visibili, ora restava l’altra sfida. Organizzare in queste tre sale, sobriamente magnifiche, l’attività musicale ogni settimana, in una città come Roma. Una sfida oggetto di una vera e propria rivoluzione – locale, nazionale.
Una scommessa vinta. In questo luogo si fa musica. Un luogo dove la gente può venire, senza sapere cosa si andrà a vedere ma, consapevole che qualcosa di interessante andrà in scena. Musica di ogni genere e artisti di ogni genere fanno respirare la musica agli spettatori. Un posto molto fertile per l’arte e il pubblico lo intuisce. L’eccezionale sforzo creativo e tecnico dal quale nasce un così unico, affascinante luogo urbano nella città è un nuovo esempio di intendere la produzione culturale, dove anche la qualità organizzativa si fonde in un unico sistema d’offerta, innovativo, moderno. Oltre ai giovani anche i bambini trovano spazio espressivo in questo ambiente.
“Credo che in questo momento in Italia si stia iniziando, nuovamente a spingere e a credere nelle possibilità dell’arte e della musica” – Danilo Rea – pianista.
Dieci anni di note e di cultura. Sembra incredibile ma lo specchio del glorioso passato dei nostri avi aleggia ancora nei cieli italiani e riaccende la fiamma della conoscenza. Dopo anni di disinteresse oggi, si torna a educare i giovani all’arte. È giusto e sicuramente un segno.
Giovanni Allevi – compositore: “È una struttura modernissima ma al tempo stesso è un luogo di incontro di giovani, una fucina di creatività. Tutti i generi musicali si incontrano in questa struttura moderna”.
Variabili necessarie affinchè l’Auditorium – Parco della Musica divenga un nuovo punto di riferimento della cultura, a Roma. Tanti i ragazzi che ci lavorano, tanta la speranza chiaramente rinnovatrice che racconta una realtà che si sta delineando e per una volta, riconosciamo di avere a che fare con un’eccellenza, non solo nell’architettura ma anche organizzativa.
2700 posti, parcheggi, tre “casse armoniche” immerse nel grande parco alberato, una resa acustica ottimale, che permettono la convivenza di spettacoli, concerti e eventi musicali, di prosa e balletto, offerti a un pubblico che non è solo d’élite. Un luogo dove la platea può ammirare il disegno architettonico, incontrarsi, assistere a degli spettacoli all’aperto, appropriarsi dello spazio.
Ora non resta che innovare continuamente il programma per gettare nuove basi e rieducare le menti allo stupore e alla gioia dell’arte italiana, perchè l’arte, fa famoso e rende grande un paese, chechhè ne dica, qualche inqualificabile politico…