E il teatrino politico italiano prosegue confuso e arruffato.
Nuova battaglia, stavolta sul documento con cui il governo ha formalizzato a Bruxelles la richiesta di rinviare al 2016 il pareggio strutturale di bilancio, previsto per l’anno prossimo. Il ministro dell’economia Padoan ha annunciato di aver inviato una lettera, ma la Commissione non l’ha ancora ricevuta, nè il testo è stato reso noto. Una scelta, quella di spostare il pareggio strutturale, che Pier Paolo Padoan e Matteo Renzi nella lettera indirizzata alla Commissione, motivano così: il governo ha deciso di accelerare il pagamenro di ulteriori 13 ml di debiti delal P.A., che peseranno sul rapporto debito/pil 2014.
È ufficiale dunque, che l’Italia ha spedito una lettera all’Ue con la richiesta, nero su bianco, di spostare di un anno il pareggio di bilancio strutturale e ha in allegato sia il Def sia il Piano Nazionale delle Riforme. A Bruxelles però non sanno ancora nulla.
L’ormai famosa lettera ancora non è pervenuta. Il via libera, insomma, è tutt’altro che scontato.
Anche il nostro iter parlamentare sulle leggi di bilancio deve essere strettamente coordinato con l’Europa. Presentare un documento di economia e bilancio che preveda lo spostamento dell’obiettivo di pareggio dei conti, obiettivo che nel 2012 è stato inserito nella nostra Costituzione all’art. 81, comporta adesso, che le Camere ricevano una relazione specifica e che lo stesso governo preventivamente abbia informato la Commissione europea. Spiegando il come e il perchè di questo spostamento. Il percorso parlamentare del Def, quindi, si fa più complicato. La relazione sullo spostamento del pareggio di bilancio va infatti, votata dalla camere a maggioranza assoluta. In Commissione di bilancio alle Camere, il documento, alla fine, è passato, ma le opposizioni avevano minacciato l’ostruzionismo. Minacce ritirate quando il presidente Francesco Boccia si è impegnato a rendere pubblico il testo della lettera appunto, spedita, ma a quanto pare non ancora pervenuta.
Brunetta:” È un fatto gravissimo, che a oggi, il governo non abbia ancora, mostrato i contenuti di questa lettera o il govenro non l’ha scritta o si vergogna e si preoccupa di questi contenuti”.
Non credo che una semplice lettera sia sufficiente per chiedere flessibilità a Bruxelles visto che l’Europa aveva detto bene alle riforme, bene ai risparmi ma, l’Italia deve rispettare l’obiettivo pareggio di bilancio…come la mettiamo? Agli occhi di Bruxelles l’Italia cammina su una linea sottile con la scelta di spostare al 2016 il pareggio di bilancio, giustificandosi con le “circostanze eccezzionali” della recessione. L’esito positivo non è scontato, anche perchè avremmo dovuto raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2014!