Tua madre non mi capisce. Me l’ha scritto prima mia sorella.
Forse avrei dovuto ridere, era una specie di battuta, ma la cosa invece mi ha fatto pensare a mia madre, a mia sorella, ai genitori, ai figli e a tutte quelle situazioni ideali che uno si figura in testa, tipo che, se noi saremo genitori, saremo sicuramente fantastici, adorabili e intelligenti, mica stupidi come i nostri e come tutti gli altri, macchè, non avremo conflitti di nessun tipo con nostro figlio, e che Freud si fotta pure, non gli faremo venire complessi, no, saremo di gran lunga migliori della media, schiveremo accuratamente tutti gli errori, responsabilizzeremo nostro figlio fin da piccolo senza traumatizzarlo, insomma faremo un capolavoro.Stronzate.Nostro figlio ci odierà, e non è che ci odierà nonostante i nostri sforzi, no: ci odierà proprio grazie ai nostri sforzi, saremo talmente perfetti che gli procureremo la nausea, più noi cercheremo di andargli incontro più lui si sentirà un piccolo grande stronzetto ribelle e superiore, e la cosa gli piacerà un sacco, si sentirà cazzuto e pronto per vivere, e questo è il caso migliore, potrebbe anche diventare una larva incapace e ingrata allo stesso modo. In entrambi i casi, ovviamente, nostro figlio verrà fatto a pezzi dal mondo, senza pietà, e allora forse lui si alcolizzerà, forse si drogherà, o forse no, però continuerà a odiarci, penserà che non l’abbiamo preparato abbastanza bene alla vita vera, che siamo stati dei genitori incapaci, tutti presi a realizzare un presunto modello di perfezione, senza considerare veramente le sue esigenze.E a quel punto noi che faremo, davanti al rigetto del sangue del nostro sangue? Ci annichiliremo davanti alla sua volontà egoistica, che sotto sotto masochisticamente ci piace perché l’abbiamo fatta noi? Aspetteremo che diventi più grande, per andarci d’accordo più facilmente e senza tensioni, e poi ovviamente non funzionerà perché sarà troppo tardi e a lui non fregherà più niente di noi? Accetteremo con facilità il fatto che è uno stronzo o un idiota e che non tutte le ciambelle vengono col buco?No.Insisteremo, semplicemente perché spetta a noi farlo, ci mancherebbe altro, e lo faremo a modo nostro, senza grandi progetti, senza pretese di infallibilità, perchè non c’è nessun modello di perfezione da realizzare tra le mura di casa, nessuna grande accurata regia psicopedagogica per figli perfetti.
Dovremo soltanto aver cura di preparare a nostro figlio le prove generali della vita vera, ogni giorno, in ogni stupidaggine, e tenerlo testardamente lì in mezzo alla scena, a fare cazzate, a misurarsi, a sbucciarsi le ginocchia sulla strada sconnessa del libero arbitrio.Non dovremo dirgli “fai il bravo” o “non prendere freddo” o “agisci come se la massima che guida le tue azioni dovesse valere come legge universale”, no, basterà dirgli: “figliolo, non posso fare a meno di notare che non sei esattamente avvezzo all’igiene, intendo fisico e mentale, e io questo lo rispetto. Sei libero di non portare ordine e pulizia nella tua vita, e sei libero di rivoltarti quanto vuoi in questa tua polverosa nicchia esistenziale. Tieni soltanto presente, però, che, se persisti nel tuo sudiciume esteriore e interiore, gli acari della polvere, chiamiamoli così, ti rosicchieranno l’uccello, e io e tua madre di mestiere non facciamo certo i restauratori di cazzi. Ci siamo capiti, vero?”.