Pari o dispare
Un Comitato di donne, ma anche di uomini, individui e associazioni, diversi per età, per impostazione culturale, per appartenenza politica, per settore occupazionale, per posizione nella professione, che considerano la diversità come una ricchezza. Un Comitato aperto a nuovi ingressi di persone o di gruppi, perché finalmente l’unione e le tante differenze all’interno di una larga rete facciano la forza.
Cosa vogliamo
L’effettivo raggiungimento della parità fra uomini e donne italiani attraverso il lavoro, semplicemente facendo leva sulla meritocrazia. Nell’occupazione bisogna far emergere, riconoscere e valorizzare il merito, che è presumibilmente identicamente distribuito fra maschi e femmine, per ragioni sia di efficienza, sia di equità del nostro sistema-Paese.
Con quali strumenti intendiamo raggiungere l’obiettivo strategico
Pari o Dispare, ponendosi l’obiettivo strategico della parità di genere nel lavoro attraverso la meritocrazia, intende fare ciò che la Direttiva europea 54 - riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione - chiederebbe ad una Agenzia pubblica indipendente e dotata di terzietà rispetto all’ Esecutivo. In assenza di una siffatta Agenzia e senza prospettive a breve termine in questa direzione nel nostro Paese, Pari o Dispare vuole ottenere tale parità, monitorando i comportamenti degli operatori e delle organizzazioni del mercato del lavoro (imprese, parti sociali, associazioni di professionisti, Pubblica Amministrazione Locale o Centrale, Enti pubblici o privati ), nell’ipotesi che essi debbano essere lasciati pienamente liberi di decidere in ambito di assunzioni, formazione, promozioni, retribuzioni, ma, al verificarsi di loro azioni sistematicamente discriminatorie verso le lavoratrici, vadano richiamati all’applicazione del principio “comply or explain” (rispetti la Direttiva 54 o spieghi perché non ti adegui ). Pari o Dispare si prende, in questa prospettiva, la responsabilità di operare con il solo strumento a sua disposizione, la persuasione morale, combinata al rigore analitico: vuole premiare chi adotta buone pratiche e sanzionare chi preferisce quelle cattive nel mercato del lavoro, consegnando ufficialmente ogni anno, ai primi, un euro di cioccolato e spedendo con altrettanta trasparenza e frequenza, ai secondi, una zolla di carbone zuccherato.
Una particolare conseguenza della mancanza di parità di genere nel lavoro italiano, che è allo stesso tempo causa di ulteriori discriminazioni, si evidenzia nel modo in cui i media trattano dell’universo femminile e lo rappresentano. Si osserva una pervasività martellante di alcuni stereotipi sulle donne: alcuni talmente palesi da risultare perfino comici, altri sempre più sofisticati e insidiosi, entrambi purtroppo di notevole efficacia. Va stigmatizzata la sottostante cultura retriva , riaffermata con le tecnologie più moderne e invasive, per gli effetti negativi sulla parità nella famiglia, nella società e nel mercato. Il Comitato intende monitorare e sanzionare moralmente anche queste cattive pratiche.
Perché Pari o Dispare
Pari o Dispare è la nostra scommessa. Ricorda il nome di un gioco che abbiamo conosciuto da bambine e bambini. Quando eravamo forse ancora uguali. Ora le dispare sono le donne italiane. E’ dunque tempo di ricominciare a giocare, in un 2010, anno pari, che segni davvero un cambio di passo contro le discriminazioni di genere perpetuate in Italia e ci riavvicini anche da questo punto di vista all’Unione Europea a 27. Non vogliamo vincitori o perdenti: vogliamo pareggiare per poter vincere tutte e tutti. Rendiamo, questo, un gioco a somma positiva per lo sviluppo del nostro Paese.
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