In un villaggio saheliano abitava da sempre una famiglia di topolini, che aveva avuto in sorte la benedizione della nascita di un figlioletto,che s’era poi rivelato essere un prezioso “topino” bianco.
Trattandosi, in effetti, di un topo molto speciale , quando giunse il momento propizio per trovare la topina adatta a lui e andare a nozze, i genitori,un po’ troppo pretenziosi e che esigevano il meglio, pensarono di farsi ricevere da Dio per avere l’opportuna segnalazione.
Ma Dio, dopo averli ricevuti con gentilezza, disse loro di recarsi dal Vento, che lui sì ,forse, avrebbe potuto e saputo dare la giusta indicazione. Sempre che avesse voluto.
Dio, in quel preciso istante, era pieno di reumatismi a causa dei “dispetti” del Vento e, pur essendo Dio, soffriva proprio come un cane randagio.
I genitori del topino bianco immediatamente si misero in cammino, esattamente come Dio aveva suggerito, e raggiunsero, dopo qualche oretta, il reame del Vento.
Esposto il problema, il Vento, dopo averli pazientemente ascoltati, li rimandò alla Montagna che, secondo lui, era la più adatta a dare un suggerimento mirato.
Ma anche qui non ci fu niente di quanto sperato.
Tuttavia fu la tappa giusta per i solerti genitori in quanto la Montagna, senza troppi complimenti(era un po’ ruvida nei modi), compreso il problema, li indirizzò ad un villaggio vicino pochi chilometri a quello dove essi abitavano.
E qui c’era una giovane e graziosa topina, dalle mille e una moine, che era proprio la sposa giusta per il “nostro” topino bianco e che era prontissima a mettere su famiglia.
E così, in meno che si pensasse, avvenne. E lo fu con la gioia di tutti.
I diretti interessati innanzitutto. E poi i genitori del topino bianco,che finalmente compresero per sé, per figli e per nipoti, la “lezione” che Dio aveva loro impartito.
E cioè : “simile con simile”. Sempre.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)