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Parigi e sciacalli social in Italia: perchè prima di scrivere idiozie non si riflette? Ecco i commenti e i titoli fuoriluogo

Creato il 14 novembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Paura, spavento, sgomento, incredulità. Sono queste le emozioni provate nell’apprendere prima su Facebook e poi guardando SkyTG24 la notizia di Parigi, che continua a rimbalzare ovunque. Tanti i giudizi, le opinioni, le critiche, le prese di posizione, gli insulti e altro ancora. Sui social da persone comuni, ma anche da politici o da quotidiani “autorevoli”. Si fa per dire…

Vedere le immagini e i video che circolano sul web è terribile, come lo è stato vedere gli aerei che si schiantavano contro le “Torri Gemelle” l’11 settembre. Attentati di questo tipo capitano da anni ormai in Medio-Oriente e nelle capitali del Nord Africa. Sono così lontani, ma in giorni come questi si avvicinano e si sentono nell’aria. Soprattutto se il bersaglio sono le “nostre” città. Proprio per questa ragione perchè alcuni politici non iniziano a riflettere prima, invece di scrivere commenti a dir poco vergognosi?

Qual è il senso, in queste ore e ieri sera subito dopo gli attentati, di puntare il dito contro un’intera religione o popolazione? Questi attentati non sono frutto di semplici criminali che, contrari alla politica estera occidentale, si fanno esplodere uccidendo centinaia e centinaia di persone. Stragi come questi derivano da interessi geopolitici ed economici che, i cittadini non immaginano neanche. Nulla di più semplice, quindi, è la scelta di puntare il dito contro qualcuno e di dire “uccidiamoli tutti”, “basta sbarchi”, “chiudiamo le frontiere”, “facciamo la guerra”.

Questi commenti e queste dichiarazioni rappresentano poco il senso civico europeo, l’unità e l’evoluzione della nostra società. E’ chiaro che la situazione in Francia è molto grave, con oltre 120 morti e 200 feriti nei diversi attentati scoppiati ieri a Parigi, e che tutta la popolazione europea sia spaventata e in preda al panico. Si fa fatica, però, a capire il senso di alcuni quotidiani italiani, ad esempio “Libero”, che stamane titola con “Bastardi islamici”.

Per quale ragione siamo costretti a leggere titoli di questo tipo il giorno dopo una strage dalla simile efferatezza? E, soprattutto, a cosa serve la deontologia giornalistica e l’etica politica? A niente, perchè poi capita di svegliarsi e di leggere parole piene di odio, ignoranza e di qualunquismo che mirano solo a fomentare i propri seguaci, come possono essere quelli della Lega Nord, della destra anti-Islam, o, più semplicemente dei lettori di “Libero”.

Forse, per una volta, sarebbe stato il caso di dare l’esempio, proprio in una situazione grave come questa. Non era necessario chissà quale rimedio ingegnoso, bastava semplicemente prendere spunto da Marine Le Pen che, ieri sera, subito dopo gli attentati ha scritto in un post su Facebook: “Questa sera ancora orrore… sospendiamo la campagna elettorale fino a nuovo ordine…”. O, nel dubbio, si poteva tranquillamente rimanere in silenzio…


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