Parigi, successo in apertura del ‘Bel canto’ al Théâtre des Variétés

Creato il 06 maggio 2015 da Jackfide

L’ouverture della tournée francese degli artisti di Arslab Italy consacra il proprio omaggio a Pavarotti ripercorrendo la storia dell’opera italiana nel mondo


Incantevole, briosa, rievocativa. Gli applausi e le acclamazioni dell’intera sala a fine spettacolo non tradiscono il successo del capolavoro internazionale dell’opera realizzata da Arslab Italy. Quando le competenze artistiche della giovane équipe formata da dodici cantanti selezionati dalla Fondazione Luciano Pavarotti, da sette ballerini e da nove musicisti d’orchestra, diretti dal maestro Pasquale Menchinse, si uniscono per rendere omaggio al Maestro Luciano Pavarotti e all’eredità lasciata dalla sua musica a livello mondiale, l’espressione ‘Bel canto’ non raffigura solo un titolo traslato per designare le esibizioni celebrative che hanno luogo a Parigi fino al 17 maggio.

Nomina sunt omina, lo spettacolo presentato martedi’ 5 maggio presso la graziosa cornice del Théâtre de Variétés, storico teatro parigino progettato nel 1807 dagli architetti Jacques Cellerier e Jean-Antoine Alavoine, offre il panorama di un viaggio nella storia della lirica; dagli albori rinascimentali, che vedono la propria ouverture presso la corte di Lorenzo Dé Medici con il Trionfo di Bacco e Arianna, le coreografie proseguono con la riproposizione dell’Incoronazione di Poppea eseguita a Venezia da Monteverdi verso la metà del 1600.

La prima parte del recital, quasi interamente dedicata all’opera buffa, censisce l’originale adattamento scenografico del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, seguito dall’Elisir d’Amore di Donizetti e dal Don Giovanni di Mozart. Ad hoc, la conclusione della terza promenade non poteva non essere riservata a Giuseppe Verdi e al suo repertorio: dai Vespri siciliani, al Rigoletto per arrivare alla splendida rappresentazione della Traviata, il palco diventa un tripudio melodrammatico improntato sulle melodie verdiane.

Ma i traghettatori di “Bel canto”, coordinati dalla direzione artistica di Franco Dragone e dalla sistemazione coreutica di Vittorio Biagi, hanno ossequiato la seconda parte dell’opera con quattro seducenti interpretazioni delle opere di Giacomo Puccini, rispettivamente estratte dai brani de La Tosca, O mio babbino caro, Madama Butterfly e La Bohème, che hanno preceduto la scena di una quinta promenade interamente dedicata a Napoli, apertasi con la Tarantella di Rossini e contraddistinta dalla suite napolitaine con i pezzi di Core ‘Ngrato, Torna a Surriento e O Sole Mio.

De cuius hereditate agiturl’ultima prospettiva dell’inedito tributo a Pavarotti ha assunto un taglio decisamente internazionale, con brani ispirati a Britten, Wagner, Bizet – tra cui la Carmen – e diversi pezzi del repertorio musicale francese, tra i cui titoli celebrativi della tournée non sono mancati Notre Dame de Paris e la Vie en Rose di Édit Piaf. In seguito, la scena si è rivolta ad eccellenti esecuzioni di motivi presi dai successi internazionali, come la perfomance di Bohemian Rapsody dei QueenThe Phantom of the Opera di Andrew Lloyd Webber e del prestigioso capolavoro di Agustin LaraGranada.

Infine, ad insignire l’ultimo atto dello spettacolo è stata la straordinaria riproposizione del ‘turandotiano’ Nessun Dorma di Puccini, tramite uno schermo allestito sul palco, cantato dal maestro Luciano Pavarotti a Los Angeles nel 1994. Un momento commemorativo che ha fermato le lancette di tutti gli orologi per lasciare campo libero ad ogni emozione melodica. Sotto questo aspetto, la camelia offerta dai vivai Roué alla moglie del tenore presente in sala, Nicoletta Mantovani, terrà vivo il ricordo di un grande interprete della musica italiana nel mondo; capace a tutt’oggi di fare appassionare e commuovere grazie alle mille voci del “Bel canto”, in questo caso ‘nomina sunt consequentia rerum’.

Giacomo Fidelibus @JackFide
Tribuna Italia



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