Mancano pochi minuti alle sei e, per la prima volta in tutta la giornata, mi siedo. Anzi, ad essere sinceri il verbo corretto sarebbe “gettarsi”. Cadere di peso su un giaciglio da ufficio, facendo tremare leggermente le tre rotelle che gli fungono da base.
Insomma, la situazione è questa: la valigia è pronta. Pesa otto miseri kili, comprensivi di borsetta e cappellone extra-large comprato l'altra sera a Grado. Il fatto mi rende estremamente fiera di me. In compenso, la bilancia s'è affrettata a decretare che sono ulteriormente ingrassata di un kilo. A conferma che la vita è tutt'una media statistica tra belle e brutte notizie, suppongo. Comunque, continua a non fregarmene nulla. Giuro, proprio zero. Insomma, i vestiti in armadio continuano a calzarmi a pennello, anche quelli di molti anni fa. Se mi guardo allo specchio, ciò che cambierei di me riguarda tutto, fuorchè il fisico. E poi, anche volendo, l'amica da cui vado ha promesso di portarmi a mangiare le crepes. Potrei forse rinunciare?
Ecco.