immagine tratta da Repubblica.it
Un articolo apparso su la Repubblica il 07 febbraio 2012, Studenti stranieri ai licei anche senza licenza media mi ha fatto riflettere. La decisione è in una circolare del Ministero. Il problema sorge spesso per ragazzi che arrivano in età da liceo ma non hanno titoli di studio equivalenti a quelli italiani. Ora verranno iscritti alla classe corrispondente alla loro età "salvo che i docenti decidano diversamente". Questa notizia fa riferimento ad una situazione precaria, che a volte può creare serie difficoltà non di poco conto, di integrazione, a chi arriva in Italia avendo un’istruzione che può essere utile completare in questo paese e così contribuire alla crescita ed allo sviluppo dello stesso. Credo sia un’ottima forma di “Paritismo”. Riuscire a dare questa opportunità a dei giovani stranieri, può essere un modo per farli sentire accolti nel loro reale momento di bisogno e di crescita ed anche di dare, noi come paese Italia, all’estero un segno di maturità intellettuale nel segno dei Valori come, Solidarietà, Accoglienza, Rispetto ma anche Intelligenza nel senso di staccarsi finalmente da quel provincialismo becero ed ottuso di considerare l’altro un qualcosa da evitare. Dare un senso a dei giovani intellettuali o studiosi o ricercatori, nel considerare il loro valore di studio, una parità, con quello nel nuovo paese sarebbe veramente un passo di Modernità verso un Futuro di Condivisione. È un modo per zittire anche tutti coloro che nel “Paritismo” vedono solo un nemico da contrastare e non invece una forma di Lungimiranza.
Roberto Rossi