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Parkour e Museo dello Sport di Torino, un nuovo ingresso nella realtà museale

Creato il 20 novembre 2014 da Sportduepuntozero

parkourIl Parkour fa 48. E’ infatti la 48esima disciplina sportiva ad entrare nelle sale Museo dello Sport di Torino, la prima di strada ad essere ospitato presso la sede della struttura ubicata allo Stadio Olimpico di Torino. Un chiaro segnale dell’attenzione che il Museo riserva alle attività nuove ed emergenti come  “l’arte dello spostamento” . Il Parkour è una disciplina urbana nata a Parigi alla fine degli anni ’80 e consiste nel superare ostacoli con salti e acrobazie, nel muoversi con velocità superando ogni tipo di barriera con agilità e destrezza. A Torino sono circa 200 i giovani che lo praticano e si chiamano Traceurs (tracciatori o tracciatrici); tra questi  i fondatori di Parkour Torino ASD Ivan Nikodimovich e Alessandro Peirone (Presidente dell’Associazione) che, accompagnati dal responsabile area giovani Uisp Alessio Nobile, hanno consegnato al Presidente del Museo Arisi la maglietta ufficiale “Non sono un ladro, faccio parkour” simbolo delle difficoltà incontrate, almeno all’inizio, dai traceurs.

Ivan ha inoltre descritto ad un pubblico attento e coinvolto di studenti in visita le tecniche ma soprattutto la filosofia della disciplina: “Il Parkour non è solo  uno sport ma  uno stile di vita e di pensiero, così come nella disciplina ogni ostacolo viene trasformato in un punto di appoggio da superare così nella vita impariamo a non arrenderci mai davanti ad un problema ma al contrario a sfruttarlo per andare avanti. Inoltre non c’è agonismo fra di noi, ma l’altro e’ colui dal quale hai sempre qualcosa da imparare e  con il quale hai sempre qualcosa da condividere”. Se lo sport deve servire anche ad ispirare, e cavalchiamo il tema, ci sembra perfetta questa filosofia di partenza.


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