Parla il Ministro della Giustizia libanese Rifi: “Hezbollah prende ordini diretti dall’Iran”

Creato il 05 gennaio 2016 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Si e’ tanto parlato in questi ultimi anni della “libanizzazione di Hezbollah”, ovvero di quel processo attraverso il quale l’organizzazione terrorista del Partito di Dio – creata direttamente da Teheran – stesse prendendo una caratterizzazione maggiormente nazionalista. Come al solito, si e’ trattato soprattutto delle famose “chiacchiere Occidentali”, ovvero quei dibattiti degli “esperti” e dei politici che, ormai spessissimo, sono assai slegati dalle realtà regionali.

Come sempre accade, pero’, prima o poi arriva qualche attore locale a riportare tutti sulla terra. In questo caso, a riportare il dibattito in merito ad Hezbollah su un piano realista, e’ il Ministro della Giustizia libanese, Ashraf Rifi. Con buona pace dei piani “strategici” di personaggi come Massimo D’Alema – l’uomo che amava andare a braccetto con i rappresentanti del Partito di Dio (GaiaItalia.com) – il Ministro Rifi ha chiaramente descritto che cosa e’ Hezbollah e quali sono i suoi reali piani (Orient News).

Parlando in seguito al veemente discorso di Nasrallah contro l’Arabia Saudita, Rifi ha affermato che “Hezbollah prende ordini diretti dall’Iran e Hassan Nasrallah non e’ altro che il rappresentante di Teheran in Libano”. Ha continuato Rifi: “mentre Nasrallah finge invocare i diritti umani e rigettare il settarismo, resta completamente cieco davanti alla tirannia, alla violenza e al sistematico terrorismo che commette il regime iraniano dal 1979″.  Infine, il Ministro Rifi ha terminato la sua j’accuse verso Teheran in questo modo: “Khamenei ha voluto clonare il suo modello di oppressione in Iraq, Libano, Yemen e soprattutto in Siria, dove l’Iran ha commesso il peggior massacro della storia moderna”. 

Vogliamo ricordare che, proprio mentre gli iraniani invocano la “non interferenza negli affari interni degli Stati”, il Libano da 19 mesi (e ben 33 votazioni fallite), non riesce ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, proprio per via dell’ingerenza di Teheran – attraverso Hezbollah – nella vita politica di Beirut (Defend Democracy).