Parla la fornero e, ancora una volta… l’ipocrisia della politica emerge

Creato il 15 giugno 2012 da Ecodifoggia @ecodifoggia

di Filomeno Cafagna

E’ intervenuta con un videomessaggio, il Ministro per le Pari Opportunità, Elsa Fornero, al convegno organizzato a Trani dalla fondazione Rodolfo Debenedetti sulle diverse dimensioni della discriminazione esplicitando: «E’ sul lavoro che si giocano le pari opportunità. Il Ministero è presente su questi temi con le sue attività normative. Tuttavia, anche le migliori norme non bastano se non incidono sui comportamenti e sulla cultura. Il punto non è l’ampliamento delle norme esistenti, ma un’educazione alle diversità. Sotto questo profilo, il nostro paese mostra ancora una grave arretratezza culturale. Non appena archivieremo la riforma del mercato del lavoro dedicherò la mia attenzione per cercare di affermare una cultura dei diritti che in Italia è ancora abbastanza assente».Sul tema delle discriminazioni (anche di natura sessuale), la Fornero sottolinea il ritardo nazionale: «Troppo spesso veniamo a conoscenza di persone che soffrono di pregiudizi e che soffrono per via di persistenti luoghi comuni che determinano profonde sofferenze. Questa condizione non è da Paese civile. Le norme anche in questo caso ci sono, il punto vero su cui dobbiamo riflettere è la necessità di offrire specialmente ai più piccoli un’educazione alla diversità ed alla diversità di preferenze sessuali. L’Italia, ripeto, sotto questo aspetto dimostra un’arretratezza culturale notevole».

E chiosa «E’ sul lavoro che si giocano le pari opportunità. E’su tale affermazione che ormai, da tempo immemore, si fondano le più grandi battaglie sociali ma, volendo idealmente disquisire in proposito, quando è possibile che il principio di pari opportunità, diventi realtà in campo lavorativo? Secondo me, mai. Nessuno si meravigli di tale affermazione perché, se i termini “pari opportunità” lasciano intendere che ogni singolo elemento ha le stesse possibilità in ogni ambito… la società, il mondo del lavoro e la storia della nostra nazione dicono che non è così.

Cercherò di spiegare questa mia affermazione, poi… ad ogni lettore la facoltà di contestarla.

1) Alludendo alla Società, il Ministro sostiene:” anche le migliori norme non bastano se non incidono sui comportamenti e sulla cultura. Il punto non è l’ampliamento delle norme esistenti, ma un’educazione alle diversità”… Certo che venire a parlare di educazione alla diversità in una terra, quella Pugliese in particolare ma, il meridione più in generale, che da sempre è stata crocevia di popoli e culture (vedi greci, bizantini, turchi, normanni, francesi, spagnoli, albanesi, e chi più ne ha più ne metta) i quali di volta in volta ben accettati (come non menzionare le varie comunità ebraiche presenti da tempo immemore, le politiche d’integrazione federiciane regolamentate con le leggi melfitane già dal 1241) e ben integrati, hanno contribuito a formare ciò che oggi con i suoi usi, costumi e tradizioni è il meridione, è proprio…, come si suol dire, uno schiaffo a Cristo. Si potrebbe supporre che il messaggio della Fornero sia rivolto agli Italiani del nord i quali, a partire dal 1861 in poi, si sono visti letteralmente “invadere” dai meridionali che per non essere briganti si son trasformati in emigranti e, da subito, hanno imparato a leggere cartelli del tipo… “Qui non si accettano meridionali” o di ben altro genere ma, sorvoliamo. Per tanto, quando la Fornero, in casa mia, mi dice: ” Sotto questo profilo, il nostro paese mostra ancora una grave arretratezza culturale.” è pregata di ben definire a chi è rivolto il messaggio. Continuando il ministro nel suo messaggio afferma:” «Troppo spesso veniamo a conoscenza di persone che soffrono di pregiudizi e che soffrono per via di persistenti luoghi comuni che determinano profonde soffrenze. Questa condizione non è da Paese civile. Vista la “profondità” del messaggio, Ill.ma Fornero, come la mettiamo con il Museo Lombroso di Torino? Perché è ancora aperto? O, quantomeno, perché non si provvede a dar degna sepoltura alle spoglie di quei 900 uomini che, a torto o ragione, sono morti per ideali in cui credevano? Tralasciando il Museo Lombroso, come la mettiamo con tutti quei politici, di cui per correttezza non faccio nomi, che ancora oggi avvalendosi dei mezzi di comunicazione di massa denigrano i loro “fratelli” della bassa Italia nonostante le norme vigenti?

Come mai lo Stato non difende questi figli di un Dio Minore? Non serve che risponda…Perché lo stato dovrebbe difenderli se, loro per primi, non si sentono offesi e questo… grazie ad un sistema scolastico che fa passare/insegna nozioni di comodo; in quanto è evidende che un docente meridionale, pur conoscendo la realtà degli avvenimenti storici, non li divulga per non subire ritorsioni.

2) Alludendo al lavoro: Non è una novità che il mondo del lavoro, per funzionare, ha bisogno di varie categorie di lavoratori i quali, vengono retribuiti in funzione al loro livello d’impiego con stipendi che oscillano: da 0€ e 800€ per disoccupati, lavoratori occasionali, Co.co.co, Co.co.pro, e invalidi civili (onesti); da 800€ a 2000€ per i lavoratori dipendenti; da 2000€ ai 4000€ per imprenditori di piccole imprese e commercianti (onesti); da 4000€ in su … per le restanti classi/categorie tra cui figurano liberi professionisti, sindacalisti, politici, etc etc. Ciò detto… con quello che oggi costa l’istruzione unitamente al costo della vita (la quale grazie alle politiche personalizzate dell’ultimo cinquantennio), hanno raggiunto costi esorbitanti, ci potranno mai essere delle pari opportunità? Ovviamente no, a prescindere da quanto ci si possa sforzare. Un appunto estemporaneo che rimarca il concetto… Come mai se la scuola è d’obbligo sino al 16° anno di età e, l’elevazione culturale è un diritto del cittadino, a partire dal primo anno di scuola media inferiore si è obbligati a sostenere una spesa per libri di testo pari a non meno di 400€ per ogni singolo alunno/studente? Scusate… stavo dimenticando che se non si facesse in tal modo, che fine farebbero tutte le case editrici le quali, al 90%, hanno sede legale al Nord?

3) Alludendo alla storia: Dopo aver tanto scritto nei primi due punti, ha senso parlare della poco divulgata distruzione industriale perpetrata nel meridione all’indomani dell’unità d’Italia? Ha ancora senso parlare dell’improvvido utilizzo dei fondi del piano Marshall all’indomani della seconda guerra mondiale oppure dell’altrettanto improvvido utilizzo dei “recentissimi” fondi Fas?

E si… esimio ministro Fornero, utilizzando le sue stesse parole – L’Italia, ripeto, sotto questo aspetto dimostra un’arretratezza culturale notevole- ma, a mio avviso, per Italia leggasi classe politica/dirigente di ieri e di oggi e NON la totalità dei suoi abitanti come invece Lei vuol far credere.

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