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Parla Sartor : «gli uomini di Singapore volevano acquistare una squadra di serie B» ma non convince gli inquirenti.

Creato il 30 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Giuseppe Parente
 Parla Sartor : «gli uomini di Singapore volevano acquistare una squadra di serie B» ma non convince gli inquirenti.Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Salvini, l’ex difensore di Roma, Inter e Parma, Luigi Sartor, davanti al pm Di Martino, parla per quasi sei ore. 
Sartor ha confermato i suoi rapporti con Beppe Signori, soprattutto di amicizia. Ha ammesso di conoscere alcuni uomini di Singapore nei confronti dei quali è spiccato un mandato di cattura internazionale. Quegli uomini, secondo l’accusa, pianificavano interventi illeciti (reati diretti ad alterare il regolare svolgimento di incontri di calcio in molteplici campionati di calcio, compreso quello italiano al fine di conseguire vincite quantificabili in diversi milioni di euro attraverso puntate sicure effettuate prevalentemente su siti asiatici utilizzando la corruzione dei giocatori, degli arbitri, dei dirigenti delle squadre di calcio). 
Per Sartor i rapporti che intrattenevano con uomini provenienti da Singapore erano di natura lecita, in quanto i singaporesi volevano acquistare una società di calcio italiana, non di serie A, e lui si offrì come intermediario con la prospettiva, in caso di buon esito dell’affare, di andare a lavorare nella loro nuova squadra. In questo modo, Sartor spiega anche l’incontro del 27 febbraio 2011 quando prelevò all’aeroporto di Malpensa Pho Hock Keng e lo portò a Bologna da Signori. 
Secondo gli inquirenti, invece, l’incontro del febbraio 2011 serviva unicamente a mettere in contatto il gruppo dei “Bolognesi” con il gruppo di Singapore, per pianificare scommesse su partite “taroccate”( anche su Inter Lecce, che doveva finire con un risultato la cui somma goal doveva essere uguale o superiore ai 3 goal, finita invece con il risultato di 2-0). 
Che gli uomini di Singapore volessero acquistare un club italiano è storia vecchia e conosciuta, ma quale sia il club nessuno lo ha ancora accertato, anche se uno degli arrestati Wison Ray Perumal, detenuto in Finlandia, ha fatto il nome dell’Albinoleffe. Il presunto acquisto dell’Albinoleffe non è andato a buon fine, quindi Sartor, si sarebbe ritrovato con il cerino in mano e con ciò, sarebbero anche terminati i sogni di tornare nel mondo del calcio da dirigente sportivo. Sartor ha ammesso di avere conti all’estero, in Svizzera, come anche Signori, ma anche in questo caso, senza finalità illecite. 
L’indagine sui conti svizzeri di Sartor prende il via dopo una segnalazione di una operazione sospetta riguardante la movimentazione di una ragguardevole somma di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Overseas s.p.a in base ad una ipotesi di riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di Credito Svizzero che vedrebbe coinvolto anche Signori. 
La Procura di Cremona è ancora in attesa di ricevere la documentazione e crede poco a quanto raccontato da Luigi Sartor, ritenuto invece il cassiere del gruppo dei “Bolognesi” ed anello di congiunzione con il gruppo di Singapore. Il procuratore Di Martino, dopo il lungo interrogatorio, ha dato parere favorevole alla scarcerazione totale di Sartor, la decisione del gip Salvini è attesa per la giornata di venerdì 30 dicembre. 
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