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Parlamento, tagli agli stipendi dei funzionari della Pubblica Amministrazione: tetto di 240mila euro

Creato il 02 ottobre 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande Parlamento, tagli agli stipendi dei funzionari della Pubblica Amministrazione: tetto di 240mila euro - 2 ottobre 2014

ParlamentoDi Consiglia Grande. Sono stati fissati, oggi dal Consiglio e dall’Ufficio di presidenza dei due rami del Parlamento, cinque tetti massimi per gli stipendi dei funzionari della pubblica amministrazione, fino a un limite di 240mila euro. La disciplina verrà applicata a pieno regime dal 2018, consentendo risparmi fino a 97 mila euro.

Gli altri limiti saranno di 172mila, 166mila, 115mila e 99mila euro per le figure di consigliere; stenografo; segretario; coadiutore; assistente. Una diminuzione dai 372.314, 256.542, 228.179, 171.809 e 142.572 euro previsti attualmente, a Palazzo Madama.

A Montecitorio invece stessi limiti per consigliere; documentaristi, ragionieri e tecnici; segretari; collaboratori tecnici; operatori tecnici e assistenti, che attualmente si attestano su 358.000, 237.990, 156.185, 152.663, 136.120 euro. Tutto questo però al netto dei contributi previdenziali e obbligatori, per cui calcolando l’incidenza di questi ultimi, i funzionari oltrepasseranno di molto il limite dei 240mila.

Ma cosa succede da qui al 2018? Per chi supererà i tetti, sarà previsto un taglio della retribuzione con doppia gradualità: la prima strettamente temporale, la seconda di riduzione per scaglioni e aliquote crescenti, in base alla percentuale di superamento. Insomma, prescindendo da tutto ciò, l’operazione porterà comunque un risparmiodi 36.767.392 euro a Palazzo Madama e di 60.155.642,91 euro a Montecitorio, per complessivi 96.923.034,91 euro.

I tetti massimi saranno raggiunti al 23esimo anno di servizio, con possibilità di ottenere un aumento, più simile a un incentivo, del 10 % della retribuzione, per la valutazione positiva della prestazione.

Laura Boldrini si dice soddisfatta su Facebook: Oggi abbiamo preso una decisione senza precedenti, Camera e Senato insieme. Abbiamo dato il via libera alla riforma delle retribuzioni del personale, che in quattro anni porterà ad un risparmio di 97 milioni di euro.


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