Anche perché sono quasi sempre convinti (talvolta a ragione, spesso a torto) di saperne parecchio e, comunque, molto più di noi, che siamo "vecchi" e a malapena sappiamo accendere un computer, per non parlare di smartphone e tablet, questi sconosciuti.
A ciò si aggiunge il timore che raccontare i propri sbagli on-line porti alla confisca del computer o del telefonino, al divieto di connettersi a Internet e alla perdita di contatto con gli amici, con conseguente...emarginazione digitale.
C'è però il desiderio che i genitori approfondiscano o sviluppino delle conoscenze verso Internet: una ricerca svolta da Norton ha proprio evidenziato che i ragazzi vorrebbero che i genitori siano più competenti riguardo a Internet e ciò li ben dispone a parlare di Web e Social Network con essi.
Dunque, non scoraggiamoci e cerchiamo di essere "strategici": non assilliamoli, mettiamo da parte toni perentori o intimidatori. Evitiamo di approcciarli in periodi di stress scolastico o altre situazioni impegnative. Cerchiamo, insomma, di trovare il momento giusto.
Superato questo primo scoglio, da dove iniziamo? Cerchiamo di capire quali siti frequentano, in quali Social Network hanno creato dei profili e quanti amici o follower hanno. Chiediamo se si sono mai preoccupati di regolare a modo le impostazioni sulla Privacy, se sanno come togliere il tag da un'immagine in cui non vogliono essere taggati; se sono mai stati contattati on-line da sconosciuti e come hanno reagito; se sono mai stati spettatori più o meno attivi di fenomeni di cyberbullismo - o se loro stessi ne sono vittima - e cosa hanno fatto. Se cambiano regolarmente le proprie password e se le hanno mai confidate a qualcuno. E, ancora: cosa pensano di chi scambia immagini un po' "spinte" in Rete e se sanno di compagni o amici che l'hanno fatto.
Sono ovviamente spunti di discussione e, certo, non sono punti che vanno discussi tutti subito: alcuni sono argomenti sensibili per i nostri figli, su cui fanno fatica a parlare, ma porre le basi per un dialogo onesto e sincero è il primo, importantissimo passo: è fondamentale iniziare a parlare subito con i ragazzi di ciò che fanno on-line e portare avanti questo dialogo giorno dopo giorno, anno dopo anno. Le loro attività in Rete cambiano molto più spesso di quanto possiamo immaginare. Visitano siti Web diversi, provano nuovi strumenti, creano account su nuovi Social Network. Man mano che i ragazzi crescono, la loro riservatezza nei nostri confronti aumenta, così come il rischio di incappare in spiacevoli situazioni on-line, per cui instaurare il dialogo in un secondo momento potrebbe rivelarsi più difficile.
Quindi, sia che si tratti di un bambino che si avventura per la prima volta in Rete o di un adolescente che è rimasto affascinato da Facebook, non nascondiamoci dietro un "ma io non ci capisco nulla" e mettiamoci in gioco, cercando il dialogo ma, anche, documentandoci e cercando di capire cosa succede in Rete; quali sono i rischi e le norme per un corretto utilizzo.Abbattendo giorno per giorno quel digital divide generazionale che ci porta ad allontanarci dai nostri figli (anche) su Internet.
Una guida interessante su cosa chiedere e quale può essere il modo giusto per parlare con i giovani di sicurezza on-line è distribuita da Norton in questa pagina (anche in italiano).
(Fonti: Norton, Cyberbulling Research Center)