Senonchè, immersa in un nugolo di pensieri, ieri ho ricevuto l’ aggiornamento periodico della newsletter, in cui si annunciava una brusca interruzione dei rapporti con la RHS, che ha sostenuto il progetto Thinkingaredens dal 2005 (se non ho capito male), fino ad oggi.
Non è dato capirne il motivo, Wareham non lo spiega anche se è palese che il rapporto non è stato cessato da lei, e tra le righe si legge che anche per lei è un qualcosa di non chiarito e non spiegato.
La RHS dava a Wareham 1800 sterline l’anno per il sito Thinkingaredens e non mi sembra davvero una cifra altissima da non poter essere sostenuta da un’associazione inglese.
Ovviamente Anne Wareham ha deciso di tenersi il suo sito e continuare il suo lavoro da sola. Forse le mancherà l’appoggio di molti membri importanti della RHS che l’hanno sostenuta finora, o forse si moltiplicherà per converso.
Facili le supposizioni e gossippismi: la Wareham dava troppo fastidio con Thinkingardens e la RHS le ha dato il benservito. Può essere: non ne so abbastanza di garden-society inglese per dirlo. Certo è che Thinkingardens non mi sembra davvero un sito eterodosso, anzi, calato fino al ginocchio nella mota dell’ortodossia britiscia della brodura mista, con tutti gli stivaloni. Se “dava fastidio” con quello, allora la RHS cos’è? una setta militarista para-cardassiana?
Come per il Professore dei nanetti, mi tengo e vi lascio il beneficio di ogni dubbio possibile.
Migliora invece il fronte previsioni: questo divorzio non potrà che far bene a Thinkingardens, che potrebbe assumere posizioni più “estreme” rispetto a quelle dogmatiche della RHS, sicchè forse da quel sito vedremo finalmente spuntare un paio di conigli dal cilindro della Wareham. Per quanto ci è dato sapere, la RHS non ha emesso nessun comunicato a riguardo e non credo che questo scuoterà le sue salde fondamenta. Perciò su quel fronte non credo ci saranno cambiamenti. Viene fuori qualche facile battuta: già cambiare il template del sito sarà stata una decisione epocale…Ma non si può non sottolineare come all’interno del forum RHS ci sia un’intera cartella intitolata “A che serve un giardino?”, domanda, che se fatta in Italia, trova spesso risposte che sono una summa di mediocrità di pensiero e di propositi.