Concetti difficili da applicare in un’Italia che rifiuta la responsabilità (dando sempre le colpe agli altri), dove gli scambi di favori, lo sfruttamento di risorse pubbliche a vantaggio di interessi privati e la diffusa mafiosità dei comportamenti sono un sorprendente modo di agire della maggioranza di italiani che approva e nutre queste imprese.
Un male antico, un’immoralità profonda, radicata, che affonda in una storia di sudditanze che ancora crea personalità fragilissime dal punto di vista dell’assunzione di responsabilità o protese semplicemente a vedere il mondo sempre a proprio beneficio. Un’Italia che sembra segnare la bancarotta della ragione pratica, o la sua resa alle più varie forme di volontarismo, decisionismo, politeismo tragico e nichilismo etico e giuridico.
Non esiste una coscienza; è la lucida fotografia della nostra attuale società, il livello di dissacrazione è tale che siamo immersi in un mondo dove la coscienza non ha valore, ci siamo abituati a pensare per comparti separati : etica, diritto, politica e le relative filosofie, mentre non andrebbero divise, se si vuole essere degli uomini compiuti.
Contro questo scetticismo etico, il rimedio è difendere la serietà della nostra esperienza morale, smentendo la convinzione che non esista verità o falsità in materia di giudizio pratico, cioè del giudizio che risponde alla domanda: “che cosa devo fare?”. Anche e soprattutto la politica deve adottare un’etica atta regolare i comportamenti dei politici, è una necessità di cui un paese civile non può fare a meno. La questione morale, oggi esiste ed è grave.
“ Fabio, hai visto che abbiamo due donne toste, due caterpillar, la Marce che è a capo degli industriali e un’altra a quello dei sindacati, due che usano la testa, ce ne fossero 7 o 8 in Italia torneremmo ad essere un Paese serio. Dovrebbero essere prese come esempio. Ragazze, che fate la fila ad Arcore, ci sono un sacco di mestieri da fare piuttosto che mettersi a 90°…”
Allora, caso Ruby: “l’affare si ingrossa! Tutti gli uomini del capo si stringono attorno a lui, mi raccomando, dategli delle pacche ma non ditegli di tenere duro o peggioriamo la situazione”!