"Ma piccolo carciofo secco di mamma, perchè, mi chiedo perchè questi compitini bellissimi che vi stanno assegnando in codesta prima elementare famosa per saggezza e potere educativo indiscusso, ti creano tanta ansia e fatica?insomma a' mamma, ma perchè non voj fà li compitucci belli?scrivere è meraviglioso, disegnare è fantastico, fare le schede per i pre-requisiti è favoloso, su ragnetto bello, applicati un pò, non mi vorrai andare male a scuola eh?io non l'avevo preventivato nei miei sogni di madre"
"mamma dai, a me non và di fare i compiti, i compiti sono noiosi, io voglio giocare, giocare non mi annoia mai, mi piace muovermi e non stare seduto, mi piace correre e non scrivere"
"ma tesoro santissimo, sono tutte cose che dopo la scuola potrai fare comunque, questo è il momento dei compiti, quell'altro sarà il momento della corsa, anche in Footloose dicevano così:, dicevano una roba così in footloose, dai, torna ad essere bravo e diligente come sempre"
"mamma basta, parliamoci chiaro, io andavo male già dalla materna, ora te l'ho detto!"
Completamente ignara del percorso fallimentare che mio figlio primogenito, pupillo obbediente e retto, stesse accumulando sulle sue magre spalle, sin dai tempi dell'asilo, mi sono chiusa in un mutismo inconsolabile e tetro.
Ora, solo una perfetta ed immacolata paginetta di astine equidistanti, potrebbe tentare di risollevare le sorti di una madre delusa ed amareggiata.
Giaccio su questo divano ed attendo sospirando lenta.
Intanto è già autunno.