Ho terminato di leggere ieri sera “Parliamone in famiglia” di Jesper Juul e di Pernille W. Lauritsen, pubblicato da Feltrinelli URRA (che me ne ha gentilmente regalato una copia).Questo è decisamente un libro che consiglio di leggere a tutti i genitori, sia che abbiano figli piccoli sia più grandi.
Sapete perché? Perché è il classico libro che, dopo averlo letto, ti fa stare meglio, ti fa sentire più sereno e più consapevole del ruolo che un genitore riveste - o si pensa debba rivestire - per una sana crescita psicofisica di suo figlio.
Non è un libro di insegnamenti, leggi, consigli e coordinate.
È un libro di esempi tratti da numerosi colloqui tra genitori con figli di diverse età con varie esperienze di vita e, quindi, di famiglia e impostazioni socioculturali, che ci aiutano ad avere più consapevolezza di noi stessi (in quanto genitori) e ci permettono di comprendere che, quelli che a volte possono sembrarci aspetti problematici del comportamento dei nostri figli, altro non sono che semplici reazioni – oltretutto facilmente superabili - a un determinato “stimolo” ambientale o a fatti di vita che a noi adulti appaiono irrilevanti ma che, in un bambino, evidentemente non sono tali.
Solo alcune frasi, tratte dal libro, su cui riflettere:
“La continua ricerca di essere un genitore davvero bravo fa sì che molti si ispirino a quanto vedono fare dai vicini, all’asilo, a scuola o nei programmi televisivi, per trovare le soluzioni giuste; e così l’autorevolezza personale inavvertitamente scivola via dal ruolo del genitore”
“I figli necessitano della personalità dei loro genitori per definire la relazione e sentirsi parte di essa. Hanno bisogno di delineare sia i confini sia i sentimenti come qualcosa di vero, non solo come artifici dettati dai princìpi educativi più moderni”
“È necessario trovare ciò in cui noi stessi crediamo per riuscire a trasmettere ai nostri figli convinzioni basate su valori e, allo stesso modo, perché loro imparino a prendere posizioni personali nei confronti della vita”
“Tutto sommato tre sono le domande su cui vale la pena riflettere: quali bambini vogliono i genitori? Quali bambini vuole la società? Quali bambini vogliono i bambini?”.
Credetemi, se vi dico che è un libro che va letto.