Parlo d’amor con me.Vita e musica tra le mura di casa Verdi di Paola Calvetti

Creato il 26 settembre 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Paola Calvetti

Paola Calvetti, giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano “la Repubblica”. Dal 1993 al 1997 ha diretto l’Ufficio Stampa del Teatro alla Scala e, in seguito, è stata direttore della comunicazione del Touring Club Italiano. Oggi scrive per il “Corriere della Sera” e il settimanale “Io Donna” e cura la Posta del cuore del settimanale “TuStyle”. Finalista al premio Bancarella con il romanzo d’esordio L’amore segreto, nel 2000 ha pubblicato L’Addio, nel 2004 Né con te né senza di te, nel 2006 Perchè tu mi hai sorriso, oggi tutti pubblicati in ebook da Mondadori, e nel 2009 Noi due come un romanzo (Mondadori), seguito nel 2012 sempre per Mondadori da Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili.

Sito dell’autrice: Paola Calvetti

Titolo: Parlo d’amor con me. Vita e musica tra le mura di casa Verdi
Autore: Paola Calvetti
Serie: //
Edito da: Mondadori (Collana: Libellule)

Prezzo: 10.00 
Genere: Romanzo
Pagine: 126 p.
Voto:

Trama: ”Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio”: così scrive Giuseppe Verdi in una lettera. Unica al mondo nel suo genere, la casa di riposo voluta dal grande Maestro – che le destinò la propria eredità – aprì i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo. E’ in questa Casa speciale che Paola Calvetti sceglie di immaginare la vita di Ada, eccentrica cameriera che cova un sogno nel cuore: un personaggio “emarginato” e struggente, come Rigoletto, come Violetta, come tanti altri che Verdi rese immortali nelle sue opere. Muovendosi in punta di piedi, Ada conosce tutti gli ospiti e di tutti “colleziona” le vite ardenti. Piera, che muove ancora con grazia le mani sul pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che cantò nella “Traviata” insieme a Maria Callas, Ferro, il violinista gentiluomo che in gioventù spezzò decine di cuori, e gli altri si preparano con trepidazione a una grande festa, e intanto lasciano riaffiorare le proprie passioni non sopite. Come la musica, che non teme il tempo, come l’amore, che può (ri)nascere anche tra le pareti di Casa Verdi…

Recensione
di  Debora

Quanto le detesto quando mi umiliano, le vecchie megere! Solo con me sembrano colpite dal mal di genio: la dimostrazione che non sempre le persone anziane sono confortevoli come i vecchi mobili. 

Avevo incontrato Paola Calvetti con il romanzo Olivia, ovvero la lista dei desideri possibili, e mi aveva davvero colpita con la sua scrittura semplice e colloquiale ma comunque sempre evocativa.
Ho voluto riprovarci con un libro che possiamo meglio definire come un tributo a Giuseppe Verdi alle sue opere e alla casa di riposo che ha voluto fondare per cantanti e musicisti, attraverso questo breve romanzo che tratta di piccole storie realmente accadute. 

Considerate che chi vi racconta questo libro è quasi a digiuno di opere di Verdi ma è cresciuta con un grande rispetto verso questo tipo di musica, con un nonno che sedeva per ore sulla poltrona intento ad ascoltare le opere e guai a lei se osava disturbarlo. 
Questo per dirvi che chi ama la musica comunque saprà trasmettervi tutto l’amore che prova per essa e Paola Calvetti è riuscita soprattutto in questo.
Lo stile dell’autrice è semplice, con frasi costruite in modi assolutamente colloquiali, come il mettere l’articolo davanti al nome proprio, e non mancano le risate, le battute a volte inconsapevoli di tutti questi simpatici vecchietti che hanno trovato a Casa Verdi la loro Casa.
Sono vicende toccanti di chi ha scoperto nella musica una via d’uscita, di chi ha sofferto per raggiungere il proprio sogno: poter fare musica. Storie raccontate attraverso Ada, la voce narrante che, con simpatia e coinvolgimento, ci racconta le loro storie. 

Inoltre la musica di per sé è strettamente legata ai ricordi. Chi di noi ascoltando una melodia non ricorda momenti del proprio passato più o meno belli? Questi anziani ricordano e vivono attraverso la musica. Le loro storie sono vere e per dimostrarcelo alla fine del libro ci vengono proposte anche le loro biografie.
Una storia toccante che parla di vita, di ricordi, di rimpianti, ma anche d’amore.

Il futuro di Giacomo e Clara si stava restringendo e loro hanno deciso di consumarlo insieme.

       Hanno novant’anni e … domani si sposano.

Storie di chi davvero ce l’ha messa tutta per vivere.
Sembra scontato dirlo, ma Verdi ha davvero fatto del bene nel dare una casa e accogliere le vite di queste persone che tra loro possono comprendersi e trovare fini e passatempi comuni. 
Un’inno alla musica e all’amore.


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