La crisi del mercato interno e la necessità di penetrare i mercati esteri fanno delle fiere consolidate ed affermate come Cibus uno strumento fondamentale per la promozione dei prodotti alimentari italiani, in particolare per le PMI. Questo il messaggio proveniente dalla conferenza stampa odierna in cui Federalimentare e Fiere di Parma hanno presentato le attività presenti di Cibus, che prevedono diverse tappe di avvicinamento in preparazione del grande appuntamento fieristico di Cibus 2014.
Sulla scorta del successo di Cibus 2012, che ha visto la partecipazione di 60 mila operatori professionali (certificati), tra i quali molti buyer esteri, Fiere di Parma ha organizzato infatti una serie di eventi volti a favorire l’internazionalizzazione delle aziende alimentari italiane, quali il Cibus Market Check, la partecipazione di gruppi di aziende alle più importanti fiere internazionali, ed il Cibus Global Forum, che riunirà a maggio gli “stati generali” dell’alimentare italiano in un dibattito sulle nuove sfide che attendono il made in Italy alimentare sui mercati globali.
“Ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri – ha dichiarato Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare. Una fetta di valore che, l’anno scorso, ha sfiorato i 25 miliardi di Euro e prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei primi due mesi del 2013.”
In particolare, secondo Federalimentare, il 2012 segna la ripresa del mercato USA e l’affermazione di nuovi sbocchi extracomunitari, come Paesi Arabi e Estremo Oriente, dove il nostro export ha toccato punte del +42% (vedi scheda allegata). Ma per assicurare al settore spazi significativi di espansione in questo nuovo scenario, è fondamentale il sostegno promozionale del sistema fieristico.
“Crediamo profondamente in Cibus – ha aggiunto Ferrua Magliani – e siamo certi che il 2014 riconfermerà qualitativamente e quantitativamente le ottime performance registrate in passato. Federalimentare festeggerà quest’anno il suo trentesimo anniversario e da ben 28 anni è legata alle Fiere di Parma attraverso il marchio Cibus, la cui prima edizione risale appunto al 1985, quando si tenne a Parma il 1°Salone dell’Alimentare italiano.”
Sull’utilità delle fiere per favorire il dialogo tra distribuzione estera ed aziende alimentari italiane è intervenuto Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma: “Le fiere leader, che grazie alla crisi si stanno consolidando, restano strumenti fondamentali per presidiare e sviluppare i diversi mercati. E questo è il caso di Cibus sull’agroalimentare che ha scelto un posizionamento distintivo: essere l’appuntamento più importante al mondo per conoscere e capire i gioielli del nostro Made in Italy alimentare attraverso un percorso non solo fieristico ma esperienziale sul territorio. Per prepararlo al meglio ogni due mesi organizziamo insieme ai nostri espositori dei Market Check nei mercati obiettivo a margine delle fiere leader di quei mercati; praticamente organizziamo delle visite guidate ai format distributivi di riferimento “guidati” da retailer e importatori locali. Sono ormai appuntamenti fondamentali per confermare il ruolo di Cibus e gestire una relazione efficace con i clienti chiave dei nostri espositori. Negli ultimi 6 mesi abbiamo organizzato Cibus Market Check a Shanghai, Mosca e Tokio; ci attendono Bangkok, New York e San Paolo nel prossimo semestre”.
Cellie ha anche illustrato come Cibus sta collaborando con le fiere alimentari estere: “Sull’opportunità di puntare su Fiere Consolidate, evitando di sviluppare nuove e rischiose avventure fieristiche all’estero, è arrivata una importante conferma dal successo del Cibus & Anuga Thaifex: insieme ai nostri partner di Koln Messe abbiamo in soli dodici mesi consolidato la leadership della fiera di riferimento dell’ASEAN trasferendo vantaggi e visibilità ai nostri clienti/espositori. I nostri soci sono le industrie alimentari italiane che tramite Federalimentare posseggono il 50% di Cibus; una piattaforma marketing consolidata per reputazione e prospettive che intendono usare sempre più e meglio per accelerare il loro processo di internazionalizzazione”.
Sulla forza organizzativa di Federalimentare, Daniele Rossi, Direttore Generale di Federalimentare ha precisato: “Associamo 6250 aziende alimentari e 19 associazioni di categoria che rappresentano l’Industria Alimentare del Paese, secondo settore subito dopo il meccanico, con 130 miliardi di Euro di fatturato, 25 miliardi di euro di export e ben 405.000 addetti”.
In un processo di specializzazione e di focus progressivo sulle competenze, Fiere di Parma vede il proprio sviluppo strategico: “Abbiamo grande rispetto per le fiere italiane che in questi anni hanno saputo, come noi, concentrarsi sulle loro core competence, spesso distrettuali, consolidando e sviluppando i loro prodotti fieristici di successo – ha detto Franco Boni, Presidente di Fiere di Parma – Consideriamo best practice, anche a livello internazionale, alcune manifestazioni create e gestite in Italia dalle associazioni di settore. Le fiere leader come Fiere di Parma devono anche essere disponibili a contribuire ad una razionalizzazione del sistema fieristico, ma nel rispetto delle realtà operanti nei territori e cercando di tutelare e valorizzare risorse umane e professionalità operanti nelle organizzazioni. Il perdurare della crisi interna impone alle fiere italiane di usare conoscenza e reputazione in chiave export per ottimizzare le risorse, calanti, dei loro espositori; infatti in un contesto fortemente competitivo chi non sviluppa alleanze e insiste su nuovi e costosi progetti in mercati lontani rischia di appesantire i suoi bilanci e ritardare una virtuosa internazionalizzazione delle imprese italiane, nelle Fiere già consolidate”.
Nel corso della conferenza stampa sono state presentate in dettaglio le iniziative Cibus in corso per l’internazionalizzazione:
CIBUS MARKET CHECK – Cibus porta gruppi di export manager delle aziende alimentari italiane in visite guidate ‘in store’ per far conoscere i format e le politiche di scaffale dei prodotti del food made in Italy, e quindi la dislocazione delle marche italiane nel punto vendita, lo spazio occupato, le fasce di prezzo, le logiche di category e il posizionamento rispetto a prodotti/paesi competitor. Contestualmente si incontrano i buyers delle catene visitate per aprire un dialogo sulle potenzialità dei prodotti italiani, e sul modo migliore di definirne l’offerta. Dopo il successo della prima tappa a Mosca, ecco le altre tappe: 25 maggio 2013, Thailandia (Bangkok); 28 giugno 2013, Brasile (San Paolo); 2 luglio 2013, U.S.A. (New York);15 novembre 2013, Cina (Shanghai).
PARTECIPAZIONE ALLA FIERA THAIFEX DI BANGKOK – Fiere di Parma, CIBUS e Koelnmesse (organizzatrice di Anuga, la rassegna tedesca del food and beverage leader nel mondo) hanno deciso di organizzare a Thaifex, dal 22 al 26 maggio 2013, un’area italiana dove mostrare l’offerta delle aziende italiane e partecipare a eventi e incontri (alla proposta hanno già aderito oltre 50 aziende italiane). Thaifex viene considerata la porta di ingresso dei mercati del Sud Est Asiatico. Si aggiunga che gruppi di manager di imprese italiane parteciperanno con Cibus ad altre grandi fiere, come Prodexpo Mosca, Fhc a Shangai, Fancy Food a New York, SIAL in Brasile.
CIBUS GLOBAL FORUM . La Presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare Annalisa Sassi ha presentato l’evento: “Un forum internazionale sulla specificità del modello alimentare italiano e sugli scenari evolutivi dei mercati esteri, organizzato dai Giovani di Federalimentare e da Fiere di Parma, con la collaborazione del gruppo Food, che si terrà presso Fiere di Parma nei giorni di giovedì 16 maggio e venerdì 17 maggio 2013. Al convegno interverranno, imprenditori, ricercatori, storici dell’industria e dell’alimentazione, economisti e statistici, protagonisti dell’industria e della distribuzione internazionale, specialisti dell’ICE, rappresentanti delle istituzioni (vedi programma allegato).Tra i temi che verranno trattati l’unicità del modello alimentare italiano, l’evoluzione del Made in Italy alimentare italiano, le sue performance economiche e il suo posizionamento sui mercati esteri, le best practice per crescere fuori dall’Italia, il contesto distributivo e quello normativo nei mercati consolidati e in quelli emergenti, la percezione che i nostri consumatori hanno all’estero del Food italiano”. (In allegato il programma dettagliato di Cibus Global Forum).