Mina ha ragione, nulla da eccepire. Anche perchè la ridondanza linguistica, ma non solo, soffoca ormai ogni cosa ed è davvero frastornante per non dire stucchevole e spesso fuori luogo. E fin qui tutti d'accordo, poi però chissà com'è ci troviamo costantemente a leggere cose che potevano tranquillamente essere ben spiegate con la metà delle parole e termini più semplici. Voglio dire, almeno ogni tanto parla come mangi che forse si capisce cosa stai cercando di dirmi e il tempo che ti dedico non è proprio buttato ai fagiani, o avvertimi prima! Tipo: quello che sto per dire è una specie di delirio logorroico misto a flusso di coscienza per il quale dovrai prestare molta attenzione e anche in quel caso non è detto che poi capirai qualcosa, ma intanto te lo dico.
In questo senso una luce in fondo al tunnel sono i consigli e gli insegnamenti sempre precisi e puntuali di Luisa Carrada. Tra l'altro proprio nel suo ultimo post parla di come spesso usare tabelle ben fatte possa risultare più efficace e essenziale di uno sproloquio interminabile. Discorso analogo se si tratta di parlare di scienza in modo chiaro. In questo caso l'errore più ricorrente è restare nel tecnicismo incomprensibile, il che va avvalorare l'idea che noi scienziati siamo tutti matti ed è impossibile comprendere un fico di quel che facciamo. Altrimenti si finisce con fare voli pindarici e giri di parole estenuanti cercando di semplificare. Nella peggiore delle ipotesi, purtroppo frequente, si sparano un sacco di ... beh lasciamo qualcosa alla fantasia.
Vogliamo poi parlare delle presentazioni powerpoint? Su Nuovo e Utile questa settimana ho trovato spunti interessanti e la conferma che fare presentazioni sensate è possibile, ma che il più delle volte ci troviamo di fronte cose che non si possono vedere. Perchè l'essenzialità proprio non ci garba?
A sto punto durante la mattinata il tarlo aveva preso il sopravvento e ho continuato a sbirciare tra i vari siti di comunicazione. Una piccola perla, fonte di ispirazione per questo post, l'ho trovata nel sito di Giacomo Mason. Si parla di email: la metà delle volte se non di più non ci dicono nulla di utile o il messaggio è talmente arzigogolato e scritto fitto che devi rileggerla tre volte prima di capire cosa vogliono da te. Ma lascio direttamente la parola all'autore e alla sua chiara presentazione:
Come Sopravvivere Alle EmailView more presentations from Giacomo Mason.