Parole mai sentite prima

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Finalmente anche l’autore è arrivato sul gigantesco e coloratissimo cubo di Rubik che fa da scenografia a “Tutto Matto”.
Passare dalla carta del copione all’allestimento vero e proprio rende sempre necessario qualche aggiustamento che renda il testo più vero e credibile. Per il drammaturgo, che tutte quelle parole le ha sì scritte, ma che mai le ha sentite prima dalla voce reale dei suoi personaggi, è indispensabile tagliare o aggiungere qualche battuta qua e là, ascoltare i dialoghi e i monologhi per capire dove sia necessaria una sforbiciata e dove, invece, ci sia bisogno di rimpolpare un po’.

Il blog ne approfitta per proseguire il viaggio nel decennio fantastico facendo tappa proprio lì, nell’archivio di tutte quelle parole e quei nomi che prima degli Anni ’80 non si erano mai sentiti o che, magari, pur appartenendo già al linguaggio comune, durante il decennio fantastico hanno però preso nuove accezioni e significati distantissimi da quelli originari.

Apple / Macintosh: Alberto Camerini, nei juke-box, cantava ancora “Computer Capriccio” quando, negli Stati Uniti, migliaia di mouse che però non erano topi cominciarono a comparire sulle scrivanie di studenti e maniaci dell'informatica ante-litteram. Contemporaneamente, il cestino dei rifiuti compariva sul monitor, e si imparava ad aprire le finestre con un dito che faceva click.
John Lennon era morto da quattro anni, e anche la Mela per antonomasia, oramai, non era più quella dei Beatles.

Compact Disc: Ricordo di aver assistito alla diretta televisiva in cui, durante una puntata di "Superflash", Mike Bongiorno ospitava un manager italiano della Philips e presentava la grande innovazione tecnologica che, a suo dire, avrebbe rivoluzionato il mondo della discografia, mandando in pensione i vecchi padelloni di vinile. Oltre un’ora di ascolto racchiusa in appena dodici centimetri di diametro. A quanto pareva, le sperimentazioni sulla prima stampa di una album di musica pop (“The Visitors” degli Abba) avevano dato riscontri incoraggianti. Presto si sarebbe potuto dire addio ai vecchi fruscii, alle puntine di diamanti, alle canzoni che saltavano o si incantavano, e dare il benvenuto al futuro della musica digitale! Allegriaaaaa!

HIV / AIDS: “Non si trasmette con un bacio, o con una stretta di mano, scambiandosi un bicchiere o usando le stesse posate”. Negli Stati Uniti le vittime erano già decine di migliaia, e la nuova peste era un tema costante dei media da ormai sette anni. In Italia, si dovette attendere fino al 1988, per avere uno spot televisivo che trattasse l’argomento e lanciasse una prima campagna di informazione. “L’AIDS si trasmette attraverso rapporti sessuali con persone già infette Per questo, è meglio evitare rapporti sessuali con persone sconosciute, e comunque, in quei casi, cercare almeno di proteggersi col profilattico. L’AIDS si trasmette attraverso sangue infetto. Per questo, mai più siringhe usate”. A un passo dalla fine della guerra fredda, un altro grande terrore globale iniziava, anche in Italia, a condizionare le esistenze delle persone. “AIDS. Se lo conosci lo eviti. Se lo conosci non ti uccide”.

Lega: “Ebbro” sul lato A e “Sconforto” sul retro. Chissà... forse quel 45 giri del 1964 avesse venduto un milione di copie e non fosse passato del tutto inosservato, Umberto Bossi non avrebbe sentito il bisogno, dopo vent’anni esatti, di riscattare quel flop fondando un partito politico secessionista e xenofobo. Nella metà degli eighties tutti quei raduni a base di folklore locale, parole aggressive, salsiccia e ignoranza sembravano solo le riunioni di un gruppo di fanatici fuori di testa. Era difficile, a quel tempo, immaginare che poi, invece, a perdere la ragione sarebbero stati milioni di elettori.

Madonna: non più una lunga veste cerulea, ma un corpetto di pizzo nero. L’aureola a raggiera sopra il capo veniva sostituita da più moderni fiocchi e foulard in tessuti rigorosamente sintetici. La mani non erano più raccolte in un casto gesto di preghiera ma, quando non facevano gestacci, ben che andasse avvicinavano alle labbra un allusivissimo chupa-chups. Di colpo si passava dall’icona sacra all’icona gay. Dall’Immacolata Concezione a Louise Veronica Ciccone.

Prozac: Gli anni ’80 si stavano dimostrando un decennio parecchio impegnativo. Bisognava essere belli, giovani, svelti, rampanti dinamici, possibilmente ricchi e comunque di successo. Così, per tutti coloro che non si potevano permettere cocaina o altre sostanze necessarie a mantenere gli standard, ecco che nel Febbraio ’87 la Food and Drug Administration americana dava il suo ok alla commercializzazione della Fluoxetina, soluzione a tutti i principali mali della nuova era: affanno emotivo, disturbi ossessivi-compulsivi e bulimia nervosa.
Contemporaneamente, gli italiani, in attesa che la pillolina magica arrivasse anche qui, si tiravano su il morale con Morandi, Ruggeri e Tozzi che vincevano Sanremo cantando “Si può dare di più”. Perché ognuno ha le depressioni che si merita.


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