Siete pronti?
Tenetevi forte eh.
Oggi parlerò dell'uncinetto.
Un po' forte, eh?
Siete caduti per terra per lo sgomento scommetto.
Niente, mi è venuta 'sta passione adesso.
Nel marasma di hobby da giovane che ho sperimentato ci sono anche il punto croce, il lavoro a maglia (dimenticato, purtroppo), il ricamo in generale (ah, il punto a giorno, quante follie fatte insieme)(di quei pazzi pazzi centrini...).
Ora è l'uncinetto.
Avevo imparato da piccola, facevo presine per tutti, solitamente con della lana orribile color salmone (quella avevo in casa, oh). Lavoravo all'uncinetto ovunque, anche in auto durante i viaggi. Finché un bel giorno, proprio durante un viaggio in auto, ho perso l'uncinetto. E da quel giorno è finita.
Mi direte che avrei potuto ricomprarlo. Certo. Ma non l'ho fatto. Fine della passione.
E mi sono dimenticata tutto.
Quindi, quando un paio di settimane fa mi è ripresa la fissa, mi son trovata sprovvista di tutto.
Comunque non è che mi son sognata così dal niente di ricominciare a lavorare all'uncinetto.
Ho iniziato a sentir parlare di una moda che c'è ora in Germania, quella di farsi dei berretti di lana carinissimi proprio all'uncinetto. I berretti in questione si chiamano Myboshi e sono un'idea di due ragazzi, degli snowboarder (avete capito bene, UOMINI). Adesso non sto a raccontarvi tutta la storia, fatto sta che ho visto le foto e mi sono piaciuti molto. I berretti. Beh, anche i ragazzi.
Si fanno con una lana specifica (la lana Myboshi, appunto) e con l'uncinetto numero 6.
Ma si potrebbero fare anche con altra lana simile.
"Facile" ho pensato io.
Col cazzo.
Sono andata in merceria.
"Buongiorno signora merce(-rista? -rizzatrice? -rizzatora?), io vorrei fare questo e questo, mi servirebbe un uncinetto numero 6 e della lana che vada bene, mi fido di lei perché io non ci capisco una fava".
"Ma ciuerto ragazza, prendi questa lana e questo uncinetto numero 5,5"
"Ma io volevo il 6" "No, va bene il 5,5"
E già qui sentivo puzza di bruciato.
Arrivo a casa, corro da Madreh (perché è lei che sa fare, non credo che ci sarei riuscita da sola) e iniziamo 'sto berretto.
E le bestemmie. Ma le bestemmie.
La lana che mi ha dato quella stronza non va bene.
E' tutta sfilacciata e si fa una fatica sovrumana a lavorarci.
Ma questo non mi fermerà! GIAMMAI!
Imparo a fare il punto che serve, vado avanti, "Che figata! Viene qualcosa! Ma... sembra strano. Non è come nella foto. E' una presina. Madrehee, è una presinaaa!"
Avevo sbagliato punto.
Madre mi ha insegnato il punto sbagliato.
Allora disfa tutto.
Lo sconforto.
Ricomincio altre 73 volte finché, finalmente, viene fuori una parvenza di cappellino.
Ho seguito lo schema.
Dovrebbe venire giusto.
Che carino.
Però mi sembra un po' piccolo.
E' piccolo.
Molto piccolo.
E' una kippah.
Quella maledetta, MALEDETTISSIMA lana è troppo sottile e l'ha fatto venir fuori microscopico.
Avrei dovuto fare delle modifiche allo schema, ma chi cavolo è capace?
Io voglio la lana Myboshi vera.
E' bella, è colorata, dovrebbe essere facile da lavorare.
Solo che non la vendono da nessuna parte.
Il negozio più vicino a me è a Cortina.
A CORTINA.
Mi ci vorrebbero due ore per andarci.
Signori Myboshi, io son qua, eh, se vi avanza un kit me lo potete tranquillamente mandare.
Alla fine mi arrenderò ed acquisterò online tipo un tir di lana.
E farò berrettini per tutti.
Intanto questo lo metto al mio orsetto.
Diventerà un orsetto ebreo.
E vaffanculo mercerista.