Parolisi già condannato? E Ludovica che parte avrà? Suprema Corte ha ufficializzato le motivazioni con le quali lo scorso 28 novembre ha negato la scarcerazione a Salvatore Parolisi , unico indagato per l'omicidio della moglie Melania Rea uccisa lo scorso 18 aprile nel bosco di Ripe di Civitella in provincia di Teramo.
Oltre a sottolineare "i profili di gravità indiziaria", le "esigenze cautelari" e a definire come "infondati" i tentativi della difesa di dimostrare che quel 18 aprile dell'anno scorso sul luogo del delitto c'era qualcun altro, la Suprema Corte ha anche approvato dichiarato che Salvatore Parolisi:
"E' pericoloso, è senza un alibi e ha depistato le indagini con la messa in scena della siringa sotto il seno di Melania Rea e il deturpamento del corpo della donna (...) Il tribunale del Riesame dell'Aquila ha correttamente applicato le norme e ha offerto, a sostegno delle sue valutazioni, una motivazione completa e logica che resiste a tutte le censure prospettate dalla difesa dell'indagato".
A questo si aggiunge la notizia di oggi: come si legge su Il Messaggero, il gip Giovanni de Rensis ha accolto la richiesta della procura di Teramo che vuole mandare a giudizio immediato Parolisi. Questo significa che sarà processato già entro il prossimo mese di marzo: tutte le prove sono contro di lui e soprattutto lo indicano come unica persona presente sulla scena del crimine.