Parolisi: gli investigatori cercano il complice, si indaga sul telefono

Creato il 26 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

I magistrati sono sempre più certi, addirittura convinti nella vicenda tra Parolisi e Melania esiste un complice che  ha aiutato Salvatore 24 ore dopo l’omicidio della moglie. Nella lunga e dettagliata ordinanza di custodia cautelare contro il caporalmaggiore ad un certo punto si legge: «… e si tenga conto della concreta possibilità che nella fase di vilipendio del cadavere Parolisi sia stato aiutato da terze persone o possa aver incaricato taluno per compiere tale azione», così scrivono i pm. Prosegue in modo quasi affannoso la caccia all’autore della telefonata ma anche e sopratutto a quel personaggio che il 19 aprile sarebbe stato dalle parti del bosco di  Ripe di Civitella e lì con la sola testimonianza delle fronde fitte degli alberi ha ordito il depistaggio che avrebbe portato fuori pista gli investigatori.Secondo la procura sarebbe stato il complice a infilare su Melania la siringa, e sempre il misterioso complice avrebbe inferto altre pugnalate, sembra anche che questo terzo personaggio si sia dedicato a spostare  le mani della vittima e infine avrebbe infierito ulteriormente incidendo una sorta di svastica sulla donna. La procura non ha dichiarato o scritto altro  a parte una frase che molti cronisti hanno sottolineato:  «… e si ricordi di come Parolisi abbia chiesto ai suoi colleghi di lavoro (gli altri istruttori della caserma di Ascoli Piceno, ndr) di non rivelare le sue pregresse frequentazioni sentimentali».Da qui il sospetto che il terzo personaggio sia un collega, possibilmente un militare o magari un sottoposto magari   chi ha aiutato l’indagato sia la stessa persona che, scesa a Teramo da Ripe di Civitella, ha telefonato al 113, da una cabina telefonica in piazza San Francesco, per segnalare la pressenza del corpo di Melania. Intanto dopo l’arresto del Caporalmaggiore è partita anche un’indagine interna alla caserma di Ascoli Piceno su cui c’è il segreto assoluto e che, ieri mattina, i sostituti procuratori di Teramo Davide Rosati e Greta Aloisi, si sono recati dai Ris di Roma. Sembra che  a Roma, i due pm si siano recati per chiedere i riscontri sulle macchie di sangue trovate nell’auto di Parolisi, due sul sedile del passeggero e una sul montante della carrozzeria della Renault Scenic; hanno poi chiesto, si legge online,  i risultati delle verifiche sul navigatore satellitare che svelano i percorso seguito dalla coppia il 18 aprile. Infine spunta anche un accendino sporco di sangue trovato tra le gambe di Melania. E’ un altro indizio che può portare al presunto complice. Intanto le indagini si sono concentrate sul cellulare di Carmela Melania Rea, e probabilmente da quel. Il cellulare della giovane è stato riacceso il 20 aprile alle 7 del mattino dopo che per alcuni giorni era rimasto sempre spento.

Ad accendere il cellulare di Melania potrebbe essere stato colui che l’ha ucciso oppure l’anonimo misterioso telefonista che si cerca ogni dove.  c

Tanti ancora i misteri e i dubbi su questo omicidio e ricordiamo che entro il 7 di agosto il Gip dovrà decidere se trattenere Parolisi o lasciarlo libero.

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